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Analytical and Bioanalytical Chemistry: efficacia dei test antidroga sulla saliva per identificare l'uso di marijuana

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USA, studio NIDA mette a confronto l'efficacia di test antidroga sulla saliva per identificare l’uso di marijuana


Pubblicato sulla rivista Analytical and Bioanalytical Chemistry uno studio che valuta le differenze tra la distribuzione dei cannabinoidi nei fluidi orali raccolti con diversi dispositivi, utilizzando campioni biologici raccolti dopo somministrazione controllata di cannabis. In commercio è disponibile una varietà di dispositivi per il test anti-droga sui fluidi orali (saliva), utilizzabili per determinare l’uso recente di marijuana.


Per la prima volta, una ricerca guidata da Marilyn A. Huestis della Sezione di Chimica e Metabolismo del NIDA-IRP, ha messo a confronto la capacità di questi dispositivi di rilevare esattamente alcuni cannabinoidi, specifiche sostanze chimiche presenti nella cannabis. Il fluido orale consente la raccolta di campioni biologici in modo non invasivo per i test antidroga su strada, costituendo una alternativa alla raccolta di sangue o urine. Per lo studio, 14 consumatori di cannabis definiti frequenti (più di 4 volte a settimana) e 10 occasionali (meno di due volte a settimana) hanno fumato sigarette contenenti il 6,8% di THC (tetraidrocannabinolo, il principale componente attivo della cannabis) nell’arco di 10 minuti.


Ai soggetti sono stati prelevati campioni di fluidi orali prima dell’assunzione di cannabis e dopo, a intervalli di tempo definiti, fino a 30 ore dopo l’assunzione, utilizzando due diversi dispositivi di raccolta dei campioni. Sono state condotte analisi di screening seguite da analisi di conferma condotte in gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS). I ricercatori hanno esaminato la sensibilità diagnostica, la specificità e l'efficienza dei test utilizzati.


Dai risultati è emerso che la finestra dei tempi di rilevazione nel test di screening e in quelli di conferma era generalmente più breve per i consumatori occasionali rispetto ai consumatori frequenti. Un test affidabile non invasivo per l'uso recente di cannabis potrebbe dunque rappresentare, concludono i ricercatori, un valido strumento per i test antidroga nei lavoratori a rischio o nei controlli su strada per la guida dopo assunzione di sostanze stupefacenti


http://www.droganews.it/news/2318/USA%2C_studio_NIDA_mette_a_confronto_l_efficacia_di_.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)