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Ancona: alcol e droga, una difficile integrazione

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Alcol, droga e una difficile integrazione: viaggio al Piano

ALCOL E SPACCIO di droga, di sera piazza Ugo Bassi e zone limitrofe diventano un ghetto impenetrabile. Decine di persone si ritrovano nei

luoghi più nascosti a consumare birra o superalcolici e l'atmosfera cambia. Membri di tantissime comunità straniere che si ritrovano fianco a

fianco, un'integrazione che fatica ad essere realizzata, nonostante i tentativi messi in campo dalla circoscrizione: "Notizie come quella

della rissa davanti al bar Centrale - ammette il presidente, Stefano Foresi - sono un colpo al cuore. Stiamo facendo il massimo per rendere

migliore questo quartiere con le poche risorse a nostra disposizione e un singolo fatto di cronaca fa crollare tutto il castello che poi va

ricostruito".
Il tema dell'immigrazione va affrontato sia sotto il profilo sociale che quello repressivo. Le forze dell'ordine fanno il possibile: vigili

urbani, polizia e carabinieri pattugliano la zona. Il bar Centrale, dove si è verificata la rissa dell'altra sera, a maggio è stato di nuovo

chiuso per due settimane, il motivo la massiccia frequentazione di pregiudicati: "Il Comune deve dare il via libera all'installazione delle

telecamere - denuncia Foresi - almeno due per piazza Ugo Bassi. Se ne parla da anni, ma ancora non si è visto nulla, speriamo che il

Congresso Eucaristico porti buone notizie. Le telecamere potrebbero svolgere un importante ruolo deterrente integrando i controlli delle

forze dell'ordine. Per togliere quest'atmosfera di ghetto dal mio territorio sarebbe importante riuscire a far rispettare poche, ma

importanti regole: gli orari di apertura dei locali, l'igiene pubblica, le licenze per vendere alcol e un occhio a chi lo vende ai minorenni,

un'attenta vigilanza sui contratti di affitto. Noi facciamo il possibile attraverso l'integrazione, la scuola, iniziative culturali come il

prossimo evento teatrale in corso Carlo Alberto. Abbiamo rimesso in sesto il decoro, il verde, l'illuminazione, hanno messo l'asfalto nuovo

in via Giordano Bruno e presto arriverà pure per piazza Ugo Bassi. Infine il centro commerciale di piazza d'Armi, la cui bozza del progetto

andrà presto in consiglio, per rilanciare il commercio del Piano".
UN NERVO SCOPERTO quello del commercio. Almeno il 30-35% delle attività commerciali del Piano è gestito da stranieri, specie nel settore dei phone center, abbigliamento, alimentari, ristorazione. Tra Piano, Archi e stazione ci sono almeno venti kebab. Gli anconetani restano ancora diffidenti e l'integrazione anche sotto questo profilo fatica a partire. Anzi piovono petizioni per chiedere un intervento immediato. Una è

arrivata da piazzale Loreto, alle spalle del Piano, dove i residenti sono preoccupati per lo spaccio di droga che avviene nella zona. C'è poi

il problema dell'alcol, ogni sera dalle 20 in avanti i negozi multi-licenza sfornano birre e alcolici a prezzi stracciati.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)