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Ancona: utilità dei lavori "socialmente utili"

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Lavori socialmente utili per coloro che saranno fermati alla guida in stato di ebbrezza. Si tratta della mozione dell'Idv

approvata dal consiglio comunale di Ancona e presentata dal capogruppo Daniele Tagliacozzo. Iniziativa che l'Idv si augura

possa fare da apripista in tutta la regione Marche.
L'avvio di questo percorso virtuoso, finalizzato alla firma di un protocollo di intesa fra Comune e Tribunale di Ancona, si

basa sul codice della strada che all'articolo 186, comma 9 bis e come modificato dalla legge 120 del 29 luglio 2010, prevede

la possibilità di commutare la pena di guida in stato di ebbrezza in lavori socialmente utili. L'abuso di alcol, secondo i

dati dell'OMS, è la causa di circa 50 mila incidenti stradali all'anno in Italia con una media di 6mila morti di cui quasi la

metà giovani. Considerando tutto questo e la volontà di lavorare concretamente alla soluzione di una simile piaga e al

recupero dei soggetti coinvolti, siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto e l'obiettivo, ora, è quello di

fare da capofila trascinando altri comuni marchigiani a seguire il nostro esempio. Le persone fermate in stato di ebbrezza,

se vorranno, potranno svolgere attività non retribuite a favore della collettività e in via prioritaria nel campo della

sicurezza e dell'educazione stradale presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di

assistenza sociale e di volontariato, o presso i centri specializzati di lotta alle dipendenze.
Il giudice incaricherà l'ufficio locale di esecuzione di verificare l'effettivo svolgimento del lavoro di pubblica utilità

che avrà una durata corrispondente a quella della sanzione detentiva e della conversione della pena pecuniaria ragguagliando

250 euro ad un giorno di lavoro. In caso di violazione degli obblighi connessi allo svolgimento del lavoro di pubblica

utilità, il giudice che procede, tenuto conto dei motivi, della entità e delle circostanze della violazione, dispone la

revoca della pena sostitutiva con ripristino di quella sostituita e della sanzione amministrativa della sospensione della

patente e della misura di sicurezza della confisca. Il lavoro di pubblica utilità comunque non può sostituire la pena per più

di una volta. L'Idv è fermamente convinta del valore di questa iniziativa perché ritiene che il recupero attivo dei soggetti

giovani e meno giovani che abusano di alcoolici abbia una funzione prettamente sociale. Inoltre va sottolineato che i costi

dell'amministrazione Comunale sono limitati alla sola copertura assicurativa dei lavoratori impiegati e alla fornitura di

eventuali dispositivi di protezione individuali necessari per svolgere il lavoro.