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Dagli Usa la proposta di tassare lo zucchero

Zucchero dannoso come alcool e tabacco, questa è la sentenza della University of California di Los Angeles
Da sempre incubo di dentisti e dietologi, lo zucchero è noto per la dannosità se consumato in dosi troppo elevate: dagli Stati Uniti pero'

sta iniziando un vero e proprio movimento che mira di riuscire a tassare e boicottare lo zucchero.
Secondo la University of California infatti, lo zucchero rende dipendenti allo stesso modo di alcool e tabacco, e perciò il suo consumo deve

essere regolamentato.
I ricercatori hanno proposto misure severe, per esempio quella di tassare qualsiasi cibo o bevanda contente zucchero aggiunto e di vietarne

la vendita ponendo dei limiti di età vicino alle scuole.
Il tema sollevato ha fatto molto scalpore perché come è noto gli Stati Uniti hanno un problema piuttosto serio con l'alimentazione se

consideriamo che oltre i due terzi della popolazione è sovrappeso, e di questi due terzi la metà è addirittura obeso.
I ricercatori inoltre sostengono che lo zucchero è la causa dell'obesità, un problema che si è triplicato negli ultimi cinquant' anni, e di

conseguenza assumerlo porta a contrarre più facilmente diabete, malattie cardiovascolari e tumori.
Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca dell'Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) spiega invece che " E'

assurdo considerare lo zucchero una droga al pari di alcol e tabacco. L'uso continuo e quotidiano di bevande alcoliche può portare all'

aumento di malattie, come ad esempio determinati tipi di cancro. Gli effetti nocivi del fumo sono ampiamente documentati. E' vero che lo

zucchero può dare una sorta di dipendenza, è un fatto abbastanza noto, ma non si può mettere sullo stesso piano delle sostanze tossiche,

nocive per l'organismo".
Ovviamente immaginare scenari da proibizionismo Usa in stile anni venti è un tantino esagerato, però chissà quante mamme ansiose per la

salute dei loro figli cicciottelli aderiranno a questa crociata anti-zucchero.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)