Angina pectoris: attenzione ai fattori di rischio
Angina pectoris: quando il cuore dà notizie di sè
La corretta diagnosi del paziente anginoso deve fondamentalmente basarsi su rilievi anamnestici, clinici ed esami strumentali. Per quanto riguarda l’anamnesi, è indispensabile fare attenzione ad eventuali cause secondarie d’angina e a patologie simulatrici di danno cardiaco, al tipo di sintomi riferiti (equivalenti ischemici) e ai fattori di rischio (età, fumo, sedentarietà, errate abitudini alimentari, familiarità per cardiopatia ischemica <50 anni), ipercolesterolemia, diabete mellito, ipertensione arteriosa, sindrome metabolica), i parametri clinici si baseranno molto sulle caratteristiche del dolore (sede, modalità d’insorgenza, durata, localizzazione, qualità) e all’esame fisico del paziente (stato generale, parametri vitali).
Per quanto riguarda gli esami strumentali, alterazioni caratteristiche durante l’attacco anginoso possono osservarsi all’elettrocardiogramma standard (sottoslivellamento del tratto ST ad es.), ma lontani dal processo anginoso l’esame principe rimane il test da sforzo al cicloergometro o al treadmill o in casi dubbi risultano esami equivalenti la tomoscintigrafia miocardia perfusionale e l’ecostress fisico e/o farmacologico.
Infatti i livelli del lavoro cardiaco, della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, necessari per scatenare l’attacco anginoso in un determinato paziente, possono essere riprodotti nello stesso paziente con l'elettrocardiogramma da sforzo, la scintigrafia miocardia e l’ecostress farmacologico. Lo sforzo fisico può infatti essere progressivamente incrementato durante tali test. La determinazione della risposta cardiovascolare allo sforzo è un mezzo importante per la diagnosi e lo studio prognostico dei pazienti con possibile malattia coronarica.
In caso di positività a tali esami il passaggio obbligato è la coronarografia, esame finale che permettendo la immediata valutazione dell’albero arterioso coronarico, permette, in caso di ostruzioni (stenosi) emodinamicamente significative, di intervenire mediante la dilatazione del vaso (angioplastica) con o senza l’applicazione di stent. Nei casi più severi il paziente potrà essere invitato a procedure di rivascolarizzazione chirurgica (By-pass aorto-coronarico).
Terapia
Come ogni altra malattia è opportuno adottare innanzitutto le misure non farmacologiche mirate alla correzione dello stile di vita e all'eliminazione dei fattori di rischio sopra citati. Tra tali misure segnaliamo ad es.: smettere di fumare, effettuare una sana attività sportiva aerobica, non eccedere in una alimentazione ipercalorica.
La terapia ambulatoriale del paziente anginoso prevede una ben determinata coorte di farmaci (antiaggreganti, nitroderivati, b-bloccanti, calcio-antagonisti, statine), il cui uso e razionale esula da questo articolo divulgativo.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.medicitalia.it/minforma/cardiologia/801-angina-pectoris-cuore-notizie.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)