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Anoressia e bulimia: attenti ai modelli della tv

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Anoressia e bulimia: attenti ai modelli della tv

Ogni anno 220 mila persone muoiono per malattia . A queste si aggiungono 3 milioni di decessi causati da tumori, nonostante sempre nuove cure, una buona possibilità di prognosi e una forte sensibilizzazione delle masse. La nostra regione conta un numero molto elevato di strutture dedite alla ricerca.
Esistono però altri disturbi che colpiscono individui fragili, non molto sicuri di sé stessi, influenzati da prototipi e immagini presentatici quotidianamente dalla tv.

Si tratta di disturbi alimentari: anoressia e bulimia. Nella nostra regione come in tutta Italia la sensibilizzazione su questo argomento é quasi nulla.
Nelle scuole della regione l ´argomento non viene toccato e non si offrono strutture alle quali rivolgersi. Le persone colpite spesso sottovalutano le conseguenze che sono: la distruzione delle cellule celebrali attive, il basso livello di ossigeno nel sangue, depressione, sensi di colpa, vertigini, battiti cardiaci irregolari, indebolimento del cuore, pressione bassa e insufficienza cardiaca, lacerazioni interne all ´altezza di stomaco, gola, esofago, reni e intestino.

Inoltre erode lo smalto dei denti causandone la distruzione precoce. La bulimia costituisce un problema anche nelle donna in gravidanza. Le donne affette da questo disturbo non presentano un ciclo mestruale regolare quindi nella maggior parte dei casi non sono in grado di avere un ´ovulazione. Il secondo problema si presenta durante la gravidanza con aborto spontaneo oppure con la morte del feto prematuramente o alla nascita. La bulimia é una malattia vera e propria soltanto che a differenza di tutte le altre patologie viene diagnosticata difficilmente. Consiste nell’abbuffarsi eccessivamente.
L’anoressia invece costringe il soggetto a liberarsi del cibo appena mangiato con un vomito indotto. Il problema di questa malattia é che le persone colpite pensano si tratti di una sciocchezza. Il problema invece deve venir risolto da un gruppo di medici ed esperti, che oltre ad accrescere l ´autostima dei ragazzi devono aiutarli con diete ed essere sempre presenti ad ogni ora del giorno.
È spaventoso pensare che una persona su dieci soffre di questo disturbo. Se abitate in uno stabile con 10 appartamenti, almeno una persona, mentre voi state mangiando o guardando la televisione, si sta abbuffando o espellendo il cibo in modo indotto. La sensibilizzazione deve partire dalle scuole, da centri di aggregamento attraverso i quali i ragazzi possano contattare esperti in modo anonimo senza essere visti da professori, da familiari, coetanei o chiunque altro. I ragazzi affetti da questo disturbo odiano il proprio corpo, sono insicuri e interpretano questa anomalia come una loro colpa.

L ´immagine che il paziente bulimico ha di se stesso può essere distorta. E’ consigliabile aprire un dibattito con i propri figli, seguendo di piu’ i loro stati d’animo, le relazioni, il rapporto che hanno con il mondo e la società che li circonda.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)