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Anoressia e bulimia: malattie della società dell'immagine?

Anoressia e bulimia: malattie della società dell’immagine?

I segni che rendono visibile la malattia sono quindi un dimagrimento eccessivo, una pressoché immediata amenorrea, il calcolo

spasmodico delle calorie, e i danni che possono derivare all'organismo sono enormi. La malnutrizione porta con sé

disidratazione, perdita di capelli e denti, danni a fegato e reni, e se non curata l'anoressia può portare a danni permanenti

e anche alla morte. Non dimentichiamo però che l'estrema magrezza è solo la punta dell'iceberg, l'espressione di un disagio

interiore: il soggetto non va aggredito per imporgli di alimentarsi ma è necessario cercare le cause scatenanti di questo

comportamento al fine di arrivare a una vera e propria guarigione. L'approccio alla malattia e il trattamento devono quindi

essere multidisciplinari, con l'ausilio del nutrizionista e dello psicologo, e se possibile viene considerato preferibile un

percorso di guarigione che coinvolga anche la famiglia del soggetto, con lo scopo di portare a soluzione i disturbi

psicologici legati all'infanzia e far sentire il soggetto finalmente degno di stima, considerazione e amore. E' inoltre

necessario stabilire con il medico un limite di magrezza sotto al quale non sia possibile scendere, pena il ricovero

forzato.I disturbi del comportamento alimentare esprimono un disagio psicologico che trova espressione nel fisico. Sono più

frequenti nelle donne e sono spesso associati ad una scarsa autostima, depressione, sensi di colpa, difficoltà nelle

relazioni sociali, e incentivati dalla cultura preponderante nella società occidentale attuale in cui la magrezza è divenuta

sinonimo di bellezza assoluta. E' sufficiente citare l'esclusione dal calendario ufficiale delle recenti sfilate milanesi di

una nota azienda di moda che veste le donne over taglia 46, le "donne con le curve". Non a caso i disturbi del comportamento

alimentare risultano preponderanti tra le donne in una fascia di età compresa tra i 12 e i 25 anni, quando si è maggiormente

sensibili ai canoni estetici imposti dai mass media.
I disturbi dell'alimentazione più diffusi e conosciuti sono l'anoressia e la bulimia. L'ANORESSIA, ossia quando lo specchio

mente, è caratterizzata da una distorta percezione del proprio corpo, dalla paura di ingrassare e dal vedersi sempre in

sovrappeso, quando in realtà una persona viene definita anoressica quando il suo peso scende sotto l'85% rispetto a quello

ideale.
Recenti studi hanno dimostrato che questo disturbo è legato al modello di "magrezza sinonimo di bellezza" imposto dalla

società e a problemi relazionali non elaborati all'interno del nucleo famigliare quali iperprotettività, coinvolgimenti dei

bambini nei conflitti tra i genitori, intromissione nel processi di crescita e autonomia dei bambini. Il soggetto anoressico

si sente incapace di controllare la propria vita e così cerca di esercitare il controllo sull'unica cosa su cui può farlo, il

proprio corpo. Si stima che in Italia ogni anno si ammalino di questa patologia circa 6.000 persone, patologia che sta

iniziando a colpire anche persone tra i 45 e i 55 anni di etàAnoressia e bulimia: malattie della società dell'immagine?
La BULIMIA è invece contraddistinta da grandi abbuffate a cui segue il vomito autoindotto. La malattia è più subdola, in

quanto dal momento che questa pratica viene effettuata di nascosto, può proseguire per anni senza che nessuno se ne accorga.

Questo fa sì che instauri un circolo vizioso senza fine, la dipendenza dal cibo diventa pari a quella all'alcol o alle droghe

e il vomito autoindotto serve a liberarsi dai sensi di colpa derivanti dalle abbuffate stesse.