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Anoressia e bulimia: "Serve un approccio integrato"

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Anoressia e bulimia/ "Serve un approccio integrato". In campo l'Ordine dei Medici di Roma
"Quando queste ragazze iniziano a curarsi ed entrano in psicoterapia, raccontano dei sogni in cui appaiono vaste lesioni alle gambe o

mutilazioni, addirittura perdita di parti del corpo: sono ferite dell'immagine interna che raccontano quanto doloroso sia stato quel primo

rapporto con la vita e con gli adulti che si sono occupati della loro infanzia". Emergenza disturbi alimentari anche nel Terzo Millennio. La

neonata Commissione per le patologie alimentari dell'Ordine dei Medici della Provincia di Roma scende in campo e come prima iniziativa

propone un corso di aggiornamento "Alimentazione e mal di vivere. Le patologie del comportamento alimentare: l'epidemia del terzo

millennio. Un approccio integrato". A presentare l'iniziativa ad Affaritaliani.it è Ludovica Costantino, dottoressa, Coordinatrice della

Commissione per le patologie alimentari istituita dall'Ordine dei Medici della Provincia di Roma
Dottoressa Ludovica Costantino da dove origina questo male angosciante del disturbo alimentare?
"Nella seconda metà del secolo scorso, mentre nei campus universitari della opulenta California esplode la rivolta studentesca che

aprirà la strada al sessantotto in Europa , appare sulla scena una misteriosa malattia , in quel tempo in Italia quasi sconosciuta, che

colpisce in un primo momento, le adolescenti femmine, bianche, delle classi agiate. L'anoressia mentale è una malattia così

pericolosa da ridurre in fin di vita le ragazze che ne vengono colpite . Si manifesta con una grave alterazione del rapporto con l'

alimentazione e un disturbo , almeno così sembra, della percezione del corpo, per cui queste ragazze digiunano fino alla morte ,perché

si vedono in modo distorto, alterando la propria immagine corporea".
Qual è il filo che lega l'anoressia alla bulimia?
"Apparentemente senza un legame con l'anoressia, dopo gli anni delle rivolte studentesche, e dopo la tragedia della lotta armata, a

partire più o meno dagli anni ottanta , un'altra malattia fa la sua comparsa e si espande come una epidemia di peste, anche in

Europa: la bulimia. Si manifesta con una ossessione per il cibo che arriva a dei livelli di gravità estrema: la ragazza bulimica in

silenzio,nascondendosi per la vergogna , come se fosse colpevole di questo atto , si getta sul cibo in modo compulsivo ingurgitandone

enormi quantità in modo frenetico per poi eliminarlo con vomito indotto e sostanze di ogni tipo. In altri casi, in assenza di condotte

espulsive, questo sconsiderato comportamento alimentare apre la porta ad un abnorme aumento di peso causando l'obesità.

Apparentemente questi assurdi comportamenti alimentari, sembrerebbero agli antipodi, in realtà poi andando a fondo, ci si

accorge che queste gravi malattie, hanno un filo sottile che le lega: l'atteggiamento patologico verso il cibo nasconde una grave

alterazione dell'affettività /sessualità, dovuta a lesioni dell'immagine interna, a volte di proporzioni devastanti".
Come si manifesta il disturbo e come ci si può accorgere se una donna è anoressica?
"Moltissimi casi clinici sono donne che, nel caso dell'anoressia, dietro il perfezionismo esasperato, nascondono una grande

fragilità e a volte una vera e propria angoscia nel lasciarsi andare a rapporti umani vivi e concreti, per cui sono costrette a

controllare tutte le emozioni. Esse commettono l'errore gravissimo di riferirsi al corpo come contenitore di un irrazionale che esploderebbe

dentro e non possono aumentare di peso perchè se perdono questo controllo sul corpo, stanno malissimo. Nella bulimia questo rigido

controllo sugli affetti e le emozioni si allenta , rivelando molto spesso un nucleo depressivo che si nasconde dietro il comportamento

compulsivo. Quando queste ragazze iniziano a curarsi ed entrano in psicoterapia, raccontano dei sogni in cui appaiono vaste

lesioni alle gambe o mutilazioni , o addirittura perdita di parti del corpo: sono ferite dell'immagine interna che raccontano quanto

doloroso sia stato quel primo rapporto con la vita e con gli adulti che si sono occupati della loro infanzia .Ci riferiamo al periodo

dell'allattamento ed al primo anno di vita , quell'età "dell'oro" in cui sono presenti solo affetti , immagini , emozioni . E quelle

lesioni apparse in sogno , sono le delusioni dei primi rapporti umani. Attualmente coloro che soffrono delle patologie del

comportamento alimentare sia in eccesso sia in difetto, sono ed in costante aumento e ci dicono quanto sia profonda questa

scissione a cui porta una società sempre più schizoide , fondata su un annullamento di fondo che colpisce soprattutto la donna, che

nonostante abbia raggiunto la parità dei diritti si è ammalata nella sua intimità, come se questa emancipazione fosse avvenuta a danno

di qualcosa di vitale e prezioso".
Come si può contrastare e forse prima ancora prevenire un comportamento alimentare patologico?
"Per combattere queste patologie , nel mese di settembre del 2011 , Mario Falconi , sempre molto attento alle questioni psichiatriche,

allora Presidente dell'Ordine dei medici di Roma e ora Consigliere, ha creato una Commissione per le patologie alimentari e mi ha

dato l'incarico di coordinarla, per approfondire la ricerca in questo campo: fanno parte di questa Commissione oltre chi scrive,

altri psichiatri e psicoterapeuti che hanno una solida formazione professionale e personale fatta nell'ambito dell'Analisi collettiva:

Luca Giorgini , docente di psichiatria nel dipartimento di scienza dell'alimentazione dell'università la Sapienza di Roma, Eva Gebhardt,

specializzata nella diagnosi precoce e nel trattamento delle psicosi e da anni impegnata nella cura delle patologie del comportamento

alimentare; Manuela Petrucci responsabile del reparto di clinica psicosomatica di Goppingen in Germania; Angela de Carolis (dirigente

medico servizio igiene nutrizione asl rmh ). Il primo atto di questa Commissione è stato la promozione di un CORSO DI AGGIORNAMENTO:

"Alimentazione e mal di vivere. Le patologie del comportamento alimentare: l'epidemia del, terzo millennio. Un approccio integrato" che

si terrà all'Ordine dei medici di Roma , sabato il 21 gennaio prossimo,rivolto ai medici di base ma aperto anche agli psicologi e a

tutti i colleghi che intendano aggiornarsi su tali problematiche. Al corso partecipa anche Annelore Homberg, psichiatra e psicoterapeuta

,docente incaricato all'università di Foggia , con un intervento sulla sessualità. La collaborazione con i medici di medicina generale è

fondamentale perché sono coloro che conoscono le famiglie e sono i primi ad intercettare le patologie nella fase iniziale, e , come

sostiene Luca Giorgini " se è vero che l'evoluzione di queste malattie una volta esplose è rapida, prima della manifestazione conclamata

della sintomatologia c'è un periodo nel quale le persone cercano risposte: è necessario che il medico riesca a cogliere questi primi segni

sfumati di malessere" . "L'epidemia del terzo millennio " va affrontata con un approccio integrato per evitare di incorrere come spesso

accade in quella scissione fra mente e corpo che rischia di ostacolare la cura di patologie che sebbene danneggino l'organismo sono in primis

malattie della mente che vanno curate con la psicoterapia, che deve essere atto medico il cui fine è la cura e la guarigione.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)