Anoressia, l'età si abbassa: il problema inizia a 12 anni
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Anoressia, l’età si abbassa: il problema inizia a 12 anni
Anoressia e bulimia: un problema in aumento e sempre più precoce. È questa la fotografia scattata da Pierandrea Salvo, responsabile del centro per i disturbi del comportamento alimentare dell’Ulss10 “Veneto Orientale”, con sede a Portogruaro in provincia di Venezia. L’analisi del fenomeno anticipa alcuni dei contenuti che saranno al centro del forum nazionale “Dove volano le farfalle” dedicato ai disturbi del comportamento alimentare, che si svolgerà venerdì e sabato. Oltre quattrocento i partecipanti attesi all’evento.
Secondo i dati e l’esperienza del centro veneziano l’età media di esordio di tutti i disturbi alimentari, comprese forme come l’alimentazione incontrollata che porta all’obesità, si assesta sui 16 anni. Per anoressia e bulimia nello specifico, invece, l’età media è inferiore e questo pone i servizi di fronte a nuove sfide. “L’abbassamento dell’età è un fenomeno iniziato da alcuni anni ed è stato documentato per primo a Padova - precisa Salvo -. La presenza così cospicua di ragazzine obbliga i meccanismi di trattamento ad adattarsi”. A un esordio precoce corrisponde infatti una cronicizzazione anticipata e l’insorgenza di problematiche diverse rispetto a quelle abitualmente riscontrate: osteoporosi prematura, interruzione della crescita, arresto della statura… “La presenza nel nostro centro di ragazze sempre più giovani ci ha spinto a sottoscrivere tre anni fa un accordo con l’ufficio scolastico - aggiunge Salvo - per garantire alle utenti la possibilità di proseguire gli studi, seguendo via Skype le lezioni dalle scuole di provenienza. Infatti il trattamento non può precludere l’istruzione e ci siamo dovuti arrangiare al meglio”.
Al momento il centro di Portogruaro ospita nove ragazze in comunità, sei in gruppo appartamento e cinque nella struttura diurna, per un totale di circa 60 persone l’anno in ricovero riabilitativo e circa 200 seguite ambulatorialmente. “Il 70 per cento delle persone ricoverate proviene da territori esterni alla nostra Asl: arrivano da molte regioni d’Italia e da tutto il Veneto”. Salvo evidenzia come il numero di persone con anoressia e bulimia si sia ormai stabilizzato, “ma resta così importante che i servizi sono sommersi. C’è bisogno di presa in carico territoriale prima e dopo la struttura di riabilitazione”.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)