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Anoressia nervosa: considerazioni

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L'anoressia

L'anoressia, come gli altri disturbi dell'alimentazione, sono ahimè da una parte legati alla storia personale e familiare del singolo, dall'altra però strettamente connessi con la nostra società e con i messaggi che essa dà, in particolare sul successo.
Nell'era del consumismo la donna diviene (ma anche l'uomo) bene di consumo e come tale deve seguire degli standard. La taglia 38 è solo uno di questi standard, ma basta vedere molte delle nostre star televisive rifarsi zigomi, nasi e labbra tutti uguali per capire. Le modelle stesse devono essere magrissime.
La maggior parte soffre di anoressia o si sottopone, per poter lavorare, a regimi di vita strazianti. Da una parte la donna è bene di consumo dall'altra se lei stessa vuole raggiungere il successo deve essere bella. E bella, non si capisce perché, significa magrissima.
Si è proprio perso di vista il punto. Il punto principale qui non è il bello, c'è pure quello per carità, ma quello fondamentale è il giusto, il sano, il piacevole. Allora ci vuole un movimento di massa per curare questo male. Per i singoli certo psicoterapia, e ricovero nei casi gravi. Per la patologia è necessario però un cambiamento radicale nei nostri usi e costumi. Il bello è nell'intermedio, il sano è nell'intermedio, il giusto è sempre nell'intermedio.
Siamo diversi l'uno dall'altro. Alcuni più longilinei, altri meno. Alcuni più alti, altri meno. Alcuni hanno il naso alla francese, altri alla greca. La selezione naturale agirà lo stesso anche se storpiamo i nostri corpi. Lasciamoci vivere bene nella diversità evitando certo gli stati patologici come l'obesità perché ci fa male, non perché sia brutto.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)