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Anoressia nervosa: quando il rifiuto del cibo è fame d'amore

Anoressia nervosa: quando il rifiuto del cibo è fame d'amore

Anoressia nervosa, quando il rifiuto del cibo è fame d'amore

Intervista sul disturbo alimentare che colpisce 150-200mila italiane a Diego Frigoli, psichiatra e psicoterapeuta

I disturbi dell'alimentazione rappresentano una piaga sociale in Italia. Si calcola che a soffrire di anoressia e bulimia nervose è lo 0,2%-0,3% della popolazione del Belpaese: 150-200mila malati, soprattutto ragazze. Si tratta della prima causa di morte per malattia nella fascia di età compresa tra i 12 e i 25 anni. "Questo rifiuto del cibo è in realtà fame d'amore", spiega Diego Frigoli psichiatra, psicoterapeuta e fondatore del pensiero ecobiopsicologico, presidente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell'Istituto Aneb. Come colmare, allora, questa "fame d'amore" in una società in grave crisi relazionale?

Cosa si intende per anoressia nervosa?
L’anoressia nervosa è un grave disturbo del comportamento alimentare, in cui la paura d’ingrassare e il rifiuto del cibo sono soltanto alcuni dei differenti sintomi che la definiscono. L’individuo che sviluppa tale patologia non è inappetente ma ha una grande fame che riesce a coercizzare per il raggiungimento di un ideale di magrezza che non è assolutamente legato all’aspetto fisico reale, poiché si guarda con gli occhi della mente e ha una parziale e frammentata del proprio corpo. Nei casi più gravi i pazienti focalizzano la loro attenzione alle dita piuttosto che al collo, che diventano un altro possibile obiettivo per riuscire a perdere peso ed essere perfette. In tal senso, il corpo diviene depositario di una serie di vicissitudini emotive ed esistenziali del soggetto, fino a comprendere una dimensione ad alto valore simbolico. Tantissime energie convogliate in questo progetto apparentemente incomprensibile.

Quali sono i sintomi? Come fare per accorgersene?
Amenorrea, estrema magrezza derivante dalla malnutrizione e problemi psichici evidenziano come tale disturbo coinvolga l’individuo sul piano psichico, fisiologico, relazionale ed ambientale. I sintomi si manifestano lentamente e di fatto nessuno di chi sta accanto a chi ne soffre riesce ad avere contezza di ciò che sta accadendo. Fra l’altro non sono sempre facili da cogliere nell’immediato; normalmente si comincia con una dieta dovuta a sovrappeso (naturalmente non tutti quelli che decidono di fare una dieta ricadranno in tale problematica), altre volte la persona manifesta un desiderio di dimagrimento che non è legato a un bisogno reale. Generalmente la persona che comincia ad incanalare le proprie energie in una spasmodica ricerca del peso perfetto esprime un disagio che nulla a che fare con l’emergere del sintomo ma ha radici più profonde legate a problematiche di tipo affettivo e relazionali.

Quale la possibile cura?
Le possibili cure rivestono vari criteri di valutazione in ambiti diversi, per esempio psichiatrico, per cui il soggetto in questione va monitorato e preso in cura con antidepressivi e con ansiolitici. Altri tipi di cure cercano di lavorare sulla parte emotiva ed affettiva dell’individuo, comprendendone i bisogni e le difficoltà con il mondo esterno. Nello specifico, il modello ecobiopsicologico rispettoso della completezza dell’essere umano, della sua originalità e autenticità, consente di mantenere costantemente presente l’importanza della relazione che il corpo intrattiene con la psiche e con gli aspetti culturali, sociali e spirituali. L'essere umano, così concepito, è inserito in reti più ampie quali la famiglia, la società e la cultura, che a loro volta fanno parte di un grande ecosistema naturale, in cui tutte le parti che lo compongono si corrispondono fra loro. In questa prospettiva il concetto di “malattia” viene considerato come il risultato di un’interazione di più fattori e sarà il segnale di una “crisi” nel cammino esistenziale della persona, ma anche un’indicazione per potere trovare il nucleo del problema e l’ispirazione per una possibile soluzione.


(...OMISSIS...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://mobile.tgcom24.it/salute/anoressia-nervosa-quando-il-rifiuto-del-cibo-e-fame-d-amore_2120897-201502a.shtml


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)