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Antioxidants & Redox Signaling: studio sugli antiossidanti contenuti nei vini

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Con le «Bollicine» di prosecco e spumante contro l'Alzheimer
Uve nere migliorano prestazioni cerebrali


Un brindisi di antiossidanti che fa bene alla memoria. Da gustare con moderazione e responsabilmente, come ricordano le pubblicità di alcolici. Uno studio scientifico dell'Università di Reading in Gran Bretagna, infatti, rivela i benefici sul cervello di vini spumanti, Champagne e Prosecco. Il consumo regolare migliorerebbe la memoria spaziale, affermano i ricercatori guidati da Giulia Corona sulla rivista Antioxidants & Redox Signaling. Merito degli antiossidanti naturali, i polifenoli, contenuti nelle uve nere utilizzate per la fermentazione delle "bollicine", Pinot nero e grigio e Pinot Meunier.


I ricercatori hanno testato gli effetti di questa speciale "cura" in laboratorio sui topi. Dopo sei settimane di consumo regolare di un estratto di acini i topi miglioravano le capacità di memoria spaziale, trovando l'uscita del labirinto nel 70% dei casi rispetto al 50% fatto registrare dai topi di controllo, ai quali non era stato somministrato il "clone" alimentare del calice. Ancora una volta, sarebbero gli antiossidanti a migliorare le performance cerebrali, contrastando l'invecchiamento dei neuroni e neutralizzando i radicali liberi e la conseguente ossidazione delle cellule. Un primato che le migliori "bollicine" europee condividono, ma sulle cui conclusioni bisogna fare attenzione. Si tratta di conclusioni sperimentali, su animali nutriti con estratti d'uva, e che vanno nella direzione di nuove cure per le malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Per avere gli stessi effetti su un uomo, spiegano i ricercatori, ci vorrebbero 3 anni di consumo regolare. Una pessima idea, in cui gli svantaggi superano di gran lunga i benefici.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)