Appignano (MC): il sindaco dice no ai provvedimenti spot
alcol alcolici prevenzione giovani alcolismo
Per i sindaci Agostini e Rossini l'ordinanza antialcol non sana la piaga
Flaiani preferisce la strada della prevenzione mentre per Annibali è un esempio da seguire
Appignano Il divieto assoluto di vendita degli alcolici agli under 16 e quello, limitato al periodo tra le 22 e le 6 del mattino per i ragazzi di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, è un'ordinanza che ha effetto all'interno del territorio di Ascoli. Cosa pensano e come si stanno muovendo alcuni dei Comuni intorno al capoluogo?
Nazzarena Agostini, sindaco di Appignano, risponde "Secondo me non risolve il problema; è un palliativo. Tutte le buone intenzioni sono meritevole, ma il divieto di vendere alcolici a chi ha meno di sedici anni è noto dalla notte dei tempi sebbene talvolta venga disatteso. Inoltre, ritengo che non sia giusto illudere i cittadini con provvedimenti che poi l'Amministrazione non è in grado di far rispettare. Se però Castelli l'ha emesso vuol dire che possiede gli strumenti per farlo applicare. Ad Appignano, un'iniziativa analoga sarebbe impensabile perché disponiamo di un solo vigile urbano il quale fatica a sbrigare l'ordinario. Il governo non ci dà le risorse necessarie per effettuare nuove assunzioni per cui firmare una ordinanza per avere visibilità sui giornali o che resti solo nel campo delle buone intenzioni perché non si hanno i mezzi per farla applicare non ha senso. Dobbiamo massimizzare le poche risorse che abbiamo. Occorre coinvolgere tutte le forze sociali, a partire dalla scuola. In questo senso, come Unione dei Comuni abbiamo indetto un concorso per le scuole medie che si chiama "Per sempre con noi" ed è dedicato alla memoria dei quattro ragazzi morti nell'incidente stradale. L'iniziativa si propone di risolvere il problema del disagio giovanile, sensibilizzando i ragazzi sui danni provocati dall'uso massiccio di sostanze alcoliche e stupefacenti. Non credo all'efficacia della sanzione se non è supportata da una presa di coscienza".
Analogo il pensiero di del sindaco di Castel di Lama, Patrizia Rossini: "No ai provvedimenti che servono solo a farsi pubblicità; sì al lavoro serio, ad iniziative concrete ed efficaci per prevenire il disagio giovanile. Su tale piaga, che non riguarda soltanto l'abuso di alcol, ma la violenza, l'abuso di strumenti informatici che debbono accrescere le conoscenze e non istigare a tenere comportamenti negativi, si deve intervenire con progetti condivisi dai Comuni, dalla Provincia e dalla Regione e che coinvolgano un'ampia fetta di territorio. Un progetto localizzato, magari meglio di niente, è poco incisivo. Si deve intervenire presto perché i fatti che leggiamo sui giornali ci fanno preoccupare".
Il sindaco di Folignano, Angelo Flaiani osserva: "Nel nostro paese non si segnalano casi gravi di disagio giovanile, ma stiamo comunque valutando lo strumento migliore per allontanare i ragazzi dalle tentazioni dell'alcol e delle sostanze stupefacenti. Siamo orientati ad una politica della prevenzione, piuttosto che di repressione".
Infine, il sindaco di Comunanza, Domenico Annibali: "Ho pensato ad un provvedimento del genere, ma non abbiamo ancora approfondito la questione. E' già nella mia agenda, ma per ora dobbiamo affrontare problemi più rognosi. Il tema mi sta a cuore e ne avevo parlato col sindaco Castelli prima che firmasse l'ordinanza".