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Bruprenorfina e naloxone testata l'efficacia contro la dipendenza da oppiacei

L'abuso di oppioidi da prescrizione è ormai diventato un serio problema di salute pubblica negli Stati Uniti che ha portato ad un ingente

aumento di visite mediche d'urgenza, trattamenti specifici per la dipendenza da oppiacei, decessi per overdose e aumento dei costi per

prescrizione di farmaci.Nonostante l'aumento dei casi di dipendenza da oppiacei da prescrizione e l'incremento del trattamento con

buprenorfina cloridato, la maggior parte della ricerca rivolta al trattamento per la dipendenza da oppiacei è stata condotta su pazienti

dipendenti da eroina in trattamento con metadone.In tale contesto, questo studio, condotto da un gruppo di ricercatori americani, ha valutato l'efficacia di trattamenti brevi ed estesi con buprenorfina cloridato - naloxone cloridato, con diverse intensità di intervento, rivolti a

pazienti dipendenti da oppiacei da prescrizione.Lo studio, diviso in due fasi, è stato condotto su 653 pazienti maggiorenni seguiti a livello

ambulatoriale e dipendenti da oppiacei. La prima fase della terapia (trattamento breve) comprendeva 2 settimane di trattamento con

buprenorfina-naloxone, 2 settimane di riduzione terapeutica e 8 settimane di controllo post terapeutico. La seconda fase (trattamento esteso, seguito dai pazienti con esito negativo con il trattamento breve) comprendeva 12 settimane di trattamento buprenorfina-naloxone, 4 settimane di riduzione terapeutica e 8 settimane di controllo. In entrambe le fasi i pazienti sono stati randomizzati tramite lo standard medical

management (SMM) o tramite lo SMM con aggiunta la consulenza da dipendenza da oppioidi. L'analisi ha evidenziato che durante la fase 1 solo il 6,6% dei pazienti aveva riportato dei risultati di trattamento soddisfacenti. Al contrario, nella fase 2, il 49,2% dei pazienti aveva

raggiunto esisti soddisfacenti in seguito a terapia completa (a 12 settimane) con buprenorfina-naloxone. In entrambe le fasi i pazienti sono

stati scelti casualmente.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)