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Arco (TN): un testimonial antisballo per parlare ai giovani

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GIANLUCA MARCOLINI
Presentata l'iniziativa organizzata dall'Ospedale San Pancrazio: venerdì il convegno e sabato la festa. Dall'ex alcolista è nata l'idea di una campagna per sensibilizzare i giovani
ARCO. «Durante la mia disintossicazione dall'alcol ho promesso a me stesso che una volta guarito avrei aiutato gli altri: eccomi qui». Cinto Galante è stato di parola. Ad Arco si terrà un momento formativo dedicato ai giovani.
In realtà gli appuntamenti sono due. Il primo, riservato ai ragazzi delle terze medie, si svolgerà questo fine settimana mentre il secondo, pensato per gli studenti del primo biennio delle superiori, andrà in scena il 5 e il 6 marzo. Identico il programma: il venerdì convegno al Casinò, condito di pochi tecnicismi, tanta multimedialità e linguaggi semplici; il sabato serata di ballo ma senza lo sballo... L'iniziativa, come detto, è stata fortemente voluta da Giacinto (Cinto per tutti gli arcensi) Galante che ha vissuto sulla sua pelle, e anche nello spirito, la dipendenza dall'alcol. E' toccato a lui, ieri mattina, trovare le parole giuste per illustrare l'evento organizzato dall'Ospedale San Pancrazio di Arco con la collaborazione degli istituti scolastici arcensi (Enaip, Upt, Gardascuola e scuole medie), del mondo dell'associazionismo, della Polizia Stradale e dell'Azienda sanitaria e con il patrocinio di Comune e Provincia. «Quando ero in cura per disintossicarmi dall'alcol - ha spiegato Cinto - ho promesso a me stesso che una volta guarito non avrei più bevuto e che mi sarei messo ad aiutare gli altri. E' così che mi è venuta in mente l'idea di questa manifestazione rivolta ai giovani ai quali deve andare tutta la nostra attenzione. A loro vorrei dire semplicemente una cosa: bevevo perché credevo di avere dei problemi ma i problemi sono spariti non appena ho smesso di bere. Prima di darvi all'alcol perché la morosa vi ha lasciato pensateci su bene. E' sempre la soluzione sbagliata». Cinto, poi, ha colto l'occasione per ringraziare pubblicamente chi lo ha aiutato ad uscire dal tunnel. «Al San Pancrazio ho trovato una famiglia - ha raccontato - che mi ha curato ed aiutato. Alla fine della mia terapia si pensava di farmi entrare in comunità. La mia proposta è stata un'altra: aiutare chi poteva averne bisogno. Adesso chi è in crisi mi telefona e io cerco di sviare il discorso, gli parlo del tempo e vedo di fargli passare la voglia di attaccarsi alla bottiglia».
Alla presentazione al San Pancrazio c'era anche Albino Marchi che ha contribuito fattivamente all'organizzazione del convegno. Presenti anche l'assessore comunale Joseph Jörg, il consigliere provinciale Mauro Ottobre, don Luigi Amadori, il responsabile del Servizio Alcologia del C9, il dirigente della Polizia Stradale Marco Zucchelli, i rappresentanti degli istituti scolastici e quelli del volontariato. Il congresso di venerdì al Casinò prenderà il via alle 9 e andrà avanti fino all'ora di pranzo tra interventi, filmati e discussioni. I ragazzi saranno chiamati anche a creare degli slogan tematici. Sabato, dalle 20.30 alle 23, sempre presso il Casinò, serata di ballo analcolica riservata ai ragazzi delle terze medie e in collaborazione con i vigili del fuoco.