Arezzo: alcol, verso il divieto anche fuori dai locali
Arezzo: alcol, verso il divieto anche fuori dai locali
Ordinanza allo studio: potrebbe valere per i minori per le 24 ore. Marconi: telecamere inefficaci se non c'è denuncia
Arezzo, 5 giugno 2010 - Schiamazzi e bestemmie fino alle tre di notte, denuncia Pietro Cavaliere, proprietario dell'omonimo
albergo di via Madonna del Prato. Dove? In piazzetta Sant'Adriano, uno dei luoghi «storici» dei chiassosi raduni notturni. E
di mezzo, ancora una volta, c'entra il consumo d'alcol, tendenza quasi inarrestabile dei nostri tempi difficili.
«Un problema su cui battiamo la testa da tempo, ma dobbiamo agire, è inevitabile», dice il vicesindaco Giuseppe Marconi che
ammette la sostanziale inefficienza delle quaranta telecamere piazzate in vari angoli della città. Ma c'è già un piano di
lavoro: su proposta della comandante della polizia municipale Valeria Meloncelli, sindaco e vicesindaco stanno valutando il
varo di un'ordinanza proibizionista a trecentosessanta gradi. Sulla scorta dell'esperienza di alcune città del Nord, il
Comune potrebbe proibire ai minori di diciotto anni il consumo di alcolici anche all'esterno dei locali pubblici. Tutto
questo senza soluzione di continuità, divieto totale per le ventiquattro ore, chi viene pescato a bere anche una lattina di
birra in piena canicola e in una qualsiasi delle strade cittadine, incappa nella sanzione. «Mi rendo conto - dice Marconi -
che non è facile prendere un provvedimento del genere, ma n questo modo affronteremmo di petto la situazione. I problemi
maggiori, d'altra parte, vengono proprio dai minorenni, come testimoniano le tante segnalazioni che ci giungono da piazzetta
Sant'Adriano come da piazza San Michele o da altre parti della città».