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Arriva in Trentino il vino senza solfiti

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Arriva in Trentino il vino senza solfiti
Presentato al Vinitaly e alla Mostra del Buonconsiglio ha riscosso buon successo. L'esperto: «E' più salubre»
Si chiama «Freewine» e lo produrrà la Cantina sociale di Roverè della Luna
ALESSANDRA DEFANT
TRENTO. E' comunemente risaputo che dal bere vino, in quantità magari non troppo moderate, possono derivare postumi poco piacevoli. Qualcosa  che forse non tutti sanno, invece, è che a causare il "famigerato" mal di testa che colpisce coloro che hanno alzato il gomito, è l'anidride solforosa. Sebbene questa sostanza (alla quale si fa spesso riferimento utilizzando la parola "solfiti") sia già in parte naturalmente presente nel mosto, si è soliti aggiungerne di artificiale durante le varie fasi di produzione. Sennonché, oltre a suscitare allergie ed intolleranze, i solfiti possono interferire con le caratteristiche organolettiche dei vini.
Per questo, negli ultimi anni, si è diffusa la convinzione che sia importante produrre vini con un contenuto di solfiti molto basso. Le

ultime scoperte in campo enologico ed alcune innovazioni tecnologiche hanno permesso di rendere questa teoria una realtà; una realtà chiamata Freewine.
Freewine è un disciplinare di produzione, conseguito tramite un pioneristico protocollo tecnico di vinificazione ad adesione libera che si

avvale del supporto scientifico del Dipartimento di Biotecnologie dell'Università di Verona e dell'Istituto di Biologia e Biotecnologie

Agrarie del Centro Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa.
Tra i dodici produttori che hanno aderito al progetto Freewine, c'è la Cantina Sociale di Roverè della Luna, la quale ha prodotto, nel pieno

rispetto del disciplinare, due vini senza solfiti aggiunti: il pinot grigio "Zero Wine Blanc" e la schiava "Zero Wine Rosè".
Presentati ad operatori del settore e pubblico in occasione di Vinitaly 2011 e riproposti nella splendida cornice del Castello del

Buonconsiglio durante la 75º Mostra Vini del Trentino (tenutasi tra il 20 ed il 23 maggio scorsi), gli Zero Wine - come dice l'enologo e

responsabile del controllo produzione e qualità della Cantina di Roverè Carlo Alberto Gasperi - «sono vini a maggior contenuto di salubrità

perché, a differenza di quelli tradizionali, non contengono solfiti artificiali aggiunti».
«Naturalmente - continua l'enologo - considerato che i solfiti sono di fatto conservanti aventi funzione antiossidante e antimicrobica, per

compensarne la carenza è necessario non solo limitare il contatto del vino con l'ossigeno, ma anche adoperarsi al fine di massimizzare l'

effetto degli antiossidanti già presenti nel vino stesso o comunque esistenti in natura. Ed è proprio su questi due principi che si basa il

protocollo a cui aderiamo».
Che gli Zero Wine siano vini giovani, rivolti ad un pubblico giovane, lo si deduce d'altronde anche osservando la bottiglia; bottiglia che è

valsa alla versione Rosé l'Etichetta d'argento all'International Packaging Competion di Vinitaly 2011.
Sempre a Vinitaly, lo scorso aprile, assieme agli Zero Wine è stato lanciato il concorso fotografico artistico "Prospettive alzo zero" che

scadrà il 15 giugno prossimo. Le opere, che saranno sottoposte al vaglio di una giuria tecnica e di una giuria popolare dovranno

rappresentare il mondo visto dal basso (bando di concorso su www.zerowine.it).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)