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Arzignano (VI): ubriachi a 12 anni, cresce l'allarme al Pronto Soccorso

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Ubriachi a 12 anni, cresce l'allarme al Pronto Soccorso
Cresce l'allarme giovani e alcol al Pronto Soccorso dell'ospedale "Cazzavillan". Dopo lo "sballo" della serata, a finire sulle barelle adesso

sono addirittura gli adolescenti. «Minorenni in coma etilico a 12, 13 anni.
Si tratta di qualche episodio ma non possiamo sottovalutare il problema» racconta il primario del servizio d'emergenza dell'Ulss 5, Vito

Cianci. E già si pensa di coinvolgere i ragazzi in turni serali al Pronto Soccorso per far capire loro cosa succede quando si eccede con

birra, vino e alcolici.
«Il numero di minorenni che giunge in Pronto Soccorso in coma etilico non è elevato - osserva il primario - Nel corso degli ultimi tre anni

il trend dei ricoveri si è mantenuto sostanzialmente stabile; nonostante il numero di interventi del 118 e dei vari Pronto Soccorso,

all'interno del territorio che fa riferimento all' Ulss 5, per soccorrere giovani ubriachi, aumenti sensibilmente nel corso dei week-end. Con

particolare concentrazione tra il venerdì ed il sabato notte». «L'età media dei ragazzi soccorsi e trasportati in ospedale si aggira intorno

ai 16 anni - continua il dott. Cianci - Il tasso alcolemico più frequentemente riscontrato nei giovani oscilla tra 2 e 3 grammi litro.

Tuttavia, non sono rari livelli di alcolemia superiori a 4-5».
Da un questionario dell'Ulss 5 risulta che oltre la metà dei 1.340 studenti di 14 anni intervistati ha bevuto almeno un bichiere di birra nel

mese che ha preceduto l'intervista.
Per cercare di prevenire questo fenomeno, il Pronto Soccorso ha messo a punto, con il servizio di alcologia e il Sert, un progetto di

informazione che prevede di sensibilizzare, attraverso depliant e monitor presenti nei PS, le famiglie e i ragazzi coinvolti in storie di

abuso alcolico sui servizi sanitari a disposizione per affrontare il problema con il sostegno di medici, psicologi e assistenti sociali.
«Pensiamo di considerare l'aspetto formativo con proposte che prevedano, nei limiti del possibile, frequenze notturne dei giovani all'interno

dei Pronto Soccorso, facendo leva sull'effetto emozionale e sulla testimonianza diretta delle gravi conseguenze che l'abuso di sostanze può

produrre» spiega il primario.
Antonella Fadda


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)