ASAPS: casistiche potenziali di incidente stradale
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Intanto cominciamo col dire che, secondo i dati Aci - Istat del 2009, 3 incidenti su 4, esattamente il 75,2% avvengono fra
due o più veicoli. Il resto, cioé il 24,8% vede conivolti veicoli isolati, insomma si tratta di sbandamenti e fuoriscite di
strada
Nella prima tipologia di incidenti, il sinistro più comune è il cosiddetto scontro frontale - laterale (due veicoli
solitamente provenienti da direzioni diverse), con 76.095 scontri che hanno causato 1.071 morti e 112.165 feriti. Segue in
questa graduatoria il tamponamento (classico sinistro autostradale, ma non solo) che ha fatto registrare 38.995 casi nei
quali si sono contati 382 morti e 64.706 feriti.
Nella seconda casistica, quella che coinvolge singoli veicoli isolati, abbiamo visto che il caso più diffuso è costituito
dalla fuoriuscita o sbandamento del veicolo, nel quale entrano in gioco anche motivi spesso riconducibili a fattori legati
alla stato psico-fisico dei conducenti da abuso di alcol, sostanze stupefacenti, uso di medicine, colpi di sonno,
distrazione. Gli incidenti registrati in questa tipologia che coinvolge veicoli isolati sono stati 20.646, nei quali sono
morte 845 persone e 25.750 sono rimaste ferite.
Nello specifico l'investimento di pedone rappresenta l' 8,6% degli incidenti complessivi, con 18.472 casi in cui hanno perso
la vita 611 persone (ma vedremo che il totale dei pedoni deceduti è più alto, forse perché si aggiungono poi i decessi
conseguenti a scontri fra veicoli) e 20.887 sono rimasti feriti.
Se si fa riferimento ai soli incidenti mortali possiamo constatare che i casi più frequanti sono lo scontro frontale -
laterale (30,2%), la fuorisuscita (16,7%) e lo scontro frontale (15,4%).
Se andiamo ad analizzare l'indice di mortalità delle varie tipologie di scontro possiamo accertare che quella più pericolosa
con 4,3 decessi ogni 100 incidenti è lo scontro frontale, segue la fuoriuscita di strada con 4,1 decessi ogni 100 incidenti,
dall'urto con ostacolo accidentale 3,8 e dall'investimento di pedone 3,3 morti ogni 100 inicidenti.
Gli incidenti sono quasi esclusivamente conseguenza di comportamenti sbagliati alla guida. Infatti il 44,7% degli incidenti è
accreditato al mancato rispetto della precedenza, alla guida distratta e alla velocità troppo elevata. E' stato rilevato poi
in 8.097 casi il comportamento scorretto del pedone peri al 3% delle cause totali di incidente.
Una importante e delicata novità nella descrizione delle cause di incidenti è costituita dal fatto che nel 2009 non sono
stati pubblicati i dati sugli incidenti stradali riconducibili allo stato psico-fisico alterato del conducente e a difetti o
avarie del veicolo. Ciò secondo ACI - Istat a causa dell'esiguo numero di circostanze presunte addebitabili alle cause
indicate. Infatti il report del 2009 specifica che: Per motivi legati spesso all'indisponibilità dell'informazione al momento
del rilievo, inoltre, risulta da parte degli Organi di rilevazione, di estrema difficoltà la compilazione dei quesiti sulle
circostanze presunte dell'incidente, quando queste siano legate allo stato psico - fisico del conducente. Il numero degli
incidenti nei quali è presente una delle circostanze appartenenti ad uno dei due gruppi sopra citati risulta, quindi,
sottostimato. in particolare, nel caso di incidenti stradali con circostazne presunte legate allo stato psico - fisico
alterato del conducente si rileva una netta discrepanza con i risultati diffusi da altri organismi internazionali, che hanno
condotti studi ad hoc su queste tematiche.
Preso atto di questa doverosa precisazione, ci domandiamo però ora quali misure saranno adottate per conoscere in modo non
approssimativo il numero degli incidenti e delle vittime riconducibili allo stato psico - fisico alterato del conducente. Ciò
in un Paese come il nostro nel quale il tasso di incidentalità grave rimane alto e nel quale negli ultimi 4 anni sono state
approvate severe leggi di contrasto all'alcol e alle sostanze e sono state attivate diverse ed efficaci attività di contrasto
e rilevazione con etilometri e precursori. Per questo chiediamo fermamemente, come Asaps, di conoscere esattamente qual è la
portata del fenomeno. Non ci basta sapere che i dati di oggi sono inattendibili. Lo sapevamo e lo dicevamo da tempo. Ora si
organizzino modalità di raccolta più attendibili, e ci facciano sapere i risultati, ma da subito.