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ASAPS: chiesta l'introduzione del reato di omicidio stradale

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La proposta di Matteo Renzi è senz'altro interessante perché si fa portavoce di una cosa che molti chiedono da tempo. Il

punto focale di questa proposta sembra essere quello secondo il quale si chiede una legge popolare che preveda l'introduzione

di una quarta forma di omicidio, dopo il volontario, il preterintenzionale e il colposo. Si tratta di quello che l'ASAPS

definisce da tempo "omicidio stradale": la proposta di Renzi rinvierebbe quo ad penam dell'omicidio volontario. È chiaro che

dovrebbe essere accertata una violazione ulteriore al codice della strada oltre all'ebbrezza, sia essa da alcol che da

stupefacenti: non dovrebbe poter coprire il caso fortuito o la forza maggiore.
GUIDA IN STATO D'EBBREZZA - Bisogna che l'ebbrezza sia la causa d'omicidio o perché connessa alla violazione del codice della

strada (tipo imboccare un'arteria contromano o sfrecciare a velocità temeraria o travolgere un pedone sulle strisce in

condizioni ottimali per una persona sobria), oppure un rallentamento delle manovre di emergenza - laddove possibili - tali

che non riesca ad evitare il sinistro. L'evento morte, dunque, deve essere causato oltre che da un nesso di causalità tra la

perdita di vita e il sinistro, anche tra lo stato di ebbrezza e il sinistro stesso. Ricostruita questa condotta, la proposta

dovrebbe tendere a bypassare l'accertamento sull'elemento soggettivo, ovvero se si tratti di colpa cosciente o dolo

eventuale, accertamento che oggi è molto difficoltoso e che, spesso è causa di riduzione sostanziale delle pene comminate nei

primi gradi di giudizio, perché è caratterizzato da forti contrasti in giurisprudenza oppure tra la condotta delle procure e

gli uffici giudicanti: le prime optano in alcuni casi per il dolo eventuale, senza ottenere poi la conferma dell'ipotesi

accusatoria da parte del GIP che riqualifica il fatto come omicidio colposo con le ulteriori conseguenze in termini di

custodia cautelare o pena.
GIUDIZI FACILITATI - Questa proposta permetterebbe di sollevare il giudice dall'onere di dimostrare se si tratti di colpa

cosciente o dolo eventuale. Per questo motivo, per dare un senso ad un reato di questo tipo, bisogna che si tratti di figura

autonoma, strutturata in modo che la ricostruzione della condotta escluda chiaramente che si tratti di fattispecie colposa o

dolosa e, per fare questo, deve essere stabilito chiaramente che l'evento morte è causato da un sinistro il quale è stato

determinato dall'ebbrezza del conducente. Il tutto giustificato dal riconoscimento del forte disvalore di tali reati che

assumono sempre più importanza in uno stile di vita moderno e che sembra legittimare oggi anche il superamento di categoria

classiche quali la divisione tra reati dolosi e colposi su cui fondare differenti limiti di pena. In questo modo verrebbe

punito il già grave fatto di essersi messo alla guida in stato di ebbrezza che è di per sé una condotta consapevole e che

attrarrebbe a sé l'evento nefasto conseguente.
INIZIATIVA IMPORTANTE - Si tratta di un'iniziativa molto importante, che cade proprio nel momento in cui l'Italia ha smesso

di censire i comportamenti di questo tipo nel rapporto annuale dell'Istat sulla sinistrosità. Restano, dunque, solo i nostri

dati e quelli (introvabili, almeno per noi) delle statistiche giudiziarie penali. Anche se sappiamo che l'alcol e la droga

incidono, secondo l'I.S.S. e l'O.M.S. intorno al 30% degli incidenti gravi e mortali. Nel 2010 ancora in corso, l'ASAPS ha

censito ad oggi 541 casi di Pirateria Stradale, con 90 morti e 697 feriti. Se è vero che in 113 casi è stato accertato ruolo

dell'ebbrezza da alcol o sostanze, è altrettanto vero che i pirati identificati sono "solo", per ora, 408, 238 dei quali

finiti in manette, mentre 133 restano ignoti. Ebbene, si tratta del 27,7% della correlazione evidente, alla quale è possibile

stimare che - partendo dall'assunto che chi fugge possa farlo proprio per evitare l'accertamento delle condizioni

psicofisiche - una buona metà dei fuggiaschi se prontamente identificata rimpinguerebbe questa statistica. Idem sul

contromano: su 200 eventi accertati ad oggi dall'ASAPS (che conta anche 20 vittime e 155 feriti), ben 54 sono alcol o narco-

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