ASASP: nuovo Codice della Strada, aspetti positivi e alcune perplessità
Considerazioni dell'ASAPS sul nuovo codice della strada
La soddisfazione per l'accantonamento del limite dei 150 in autostrada, fortemente voluto dall'Asaps e che sarebbe stato assurdo in un provvedimento targato "Norme per la sicurezza stradale" si miscela, abbondantemente, con forti perplessità per alcuni provvedimenti che emergono da una prima superficiale lettura del testo varato dal Senato. Alcune modifiche al codice della strada appaiono "ermetiche" e difficili da cogliere anche per gli addetti ai lavori, per questo riteniamo che il testo vada studiato bene. Potrebbero esserci delle sorprese. Ad esempio da alcuni lanci delle agenzie cogliamo che il divieto di somministrazione degli alcolici di notte scivola alle 3, mentre prima era alle 2. Se fosse così non saremmo certo di fronte ad una misura a favore della sicurezza stradale. Il valore alcolemico 0 per i neo patentati e per i professionisti della strada va salutato positivamente, tuttavia l'Asaps era favorevole alla estensione dello zero assoluto anche per tutti i recidivi alla guida in stato di ebbrezza, recidivi che spesso diventano killer seriali della strada.
Assolutamente condivisibili la prova pratica per i ciclomotoristi e l'inasprimento delle misure per le minicar.
Siamo però molto sorpresi per la 'sospensione' della sospensione della patente per lavoro o fini sociali od umanitari. Un confine che potranno chiedere di varcare in tanti. Saranno difficili i controlli e frequenti gli sconfinamenti di orario. Crediamo che questa misura sia un altro schiaffo all'efficacia della PaP. Chi ha bevuto doveva pensarci prima. Questo 'samaritanismo' per la patente non produrrà frutti positivi per la sicurezza.
La riduzione da 150 giorni a 60 per la notifica delle sanzioni, da tutela di un diritto per evitare le violazioni seriali, rischierà di trasformarsi in un clamoroso autogol. In sostanza per i sistemi di rilevazione elettronica cambierà poco. Ora le PA dovranno mettere a dura prova la loro efficienza burocratica per non far scadere i termini, la cui riduzione potrebbe favorire i professionisti dell'occultamento della residenza o del cavillo burocratico per vanificare il lavoro delle forze di polizia.
Infine anche l'elevazione dell'età per la guida di autobus e tir fino a 70 anni, ci sembra che abbia ben poco a che fare con la sicurezza sulle strade. Anzi si inserisce una forte variabile di rischio.
Tuttavia ogni modifica avrà un valore irrisorio senza un potenziamento dei controlli sulla strada. Noi non ci stancheremo mai di dirlo.
Ci sembra, così a prima vista, che per ora la montagna forse non avrà partorito un topolino, ma neppure una tigre.