Ascoli: nel mirino i metodi per eludere i controlli
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Per molti, l'ordinanza comunale circa il divieto di alcolici ai ragazzi potrebbe essere aggirata. Sono infatti numerosi coloro che dichiarano di essere certi di aver notato frequentemente giovani talmente decisi nel consumare alcolici nei luoghi pubblici da indurre a far comprare le bevande ad un loro amico maggiorenne. Ciononostante, l'impegno degli esercenti di attività che somministrano alimenti e bevande è apparso in merito molto scrupoloso sin da subito. "Noi organizziamo di continuo serate di musica, aperitivi, incontri a tema ed evitiamo sempre che i minorenni possano usufruire di bevande ad alta gradazione alcolica" confessa Teresa Ciotti del Caffè "La Bottega", tra l'altro apprezzando la condotta dei titolari dell'attività, da sempre attenti affinchè il locale di piazza della Viola mantenga un buon nome. "Certo non è facile mantenere un controllo costante nei confronti di chi alza il gomito e, che invece, non avrebbe l'età per farlo" asserisce Paolo Antonelli, barman del "Nicola's Cafè" di piazza del Popolo, dimostrando di essere favorevole al provvedimento non soltanto per una questione morale e di ordine pubblico ma anche per non diventare corresponsabili dell'evidente disagio sociale circostante. "Da quando lavoro come cassiera nel supermarket in cui lavoro, mi capita sempre più spesso di assistere a spese collettive a base di alcol da parte di gruppi di ragazzi nell'arco della giornata del sabato" confessa Antonella Morganti, testimone di continue collette nell'acquisto di vino e birra ad opera di teenagers. Secondo la sua testimonianza, si tratta soprattutto di studenti, pronti in questo modo ad affrontare allegramente feste, raduni e incontri previsti nei loro weekend. "Siamo prontissimi a chiedere i documenti a chiunque appaia ai nostri occhi non credibile nei panni del maggiorenne che ci viene a chiedere bevande alcoliche" conclude Cesare Mirri, titolare della pizzeria "Miseria & Nobiltà".