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ASL di Bergamo: il 15% delle morti è legato al fumo

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Morti nella Bergamasca,il 15% dovuto al fumo


Le statistiche pubblicate dall'Asl. Inizia progetto sperimentale nelle farmacie di Dalmine.

Il 15% delle morti nella  Bergamasca è legato al fumo. Lo dice l’Asl, che ha diffuso questi dati durante la presentazione di un progetto sperimentale antifumo al via nelle sei farmacie (comunali e private) di Dalmine. Nel 2011, tra la città e la provincia, sono stati 1.124 i decessi attribuibili alla sigaretta. Di questi, 488 persone sono morte di cancro al polmone, 272 di altri tumori (legati però al vizio del fumo) e 364 di altre patologie, sempre correlate alla sigaretta. Il tabacco è il maggior fattore di rischio in termini di perdita di anni di vita in buona salute nelle nazioni a elevato reddito. Seguono l’ipertensione arteriosa, l’obesità, la sedentarietà. E poi giù fino al nono posto, dove si trova l’alcol e i rischi lavorativi, al decimo posto tra i fattori di rischio.

Fumare comporta poi dei costi al sistema sanitario. «Si può stimare – spiega Giorgio Barbaglio, direttore sanitario dell’Asl di Bergamo – che un fumatore costi l’80% in più di un non fumatore per le malattie del cuore, oltre il 1.000 per cento in più per il tumore del polmone, il 25% in più per gli altri tumori e oltre il 100% in più per le malattie respiratorie croniche». Nella Bergamasca fumano circa 300 mila persone (il 26% della popolazione). Fumano di più i maschi (32%), ma anche le donne non si fanno mancare la sigaretta (23%). Tra i bergamaschi, la fascia più colpita dal vizio del fumo è quella dei giovani, tra i 18 e i 24 anni (35% dei fumatori). Segue chi ha tra i 25 e i 34 anni (33%), poi la fascia tra i 35 e i 49 anni (26%) e quella tra i 50 e i 69 anni (22%).

E' pronto a partire, intanto, un progetto sperimentale dell'ASl, in sei farmacie di Dalmine, che offriranno una valutazione dei rischi ai pazienti guidandoli poi in un percorso antifumo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)