Asl di Caserta: maggiori i controlli sui giovanissimi
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Tra gli adolescenti casertani è scoppiata l'emergenza alcool. Negli ultimi quattro anni è cresciuto infatti in modo esponenziale il numero dei giovani che consumano abitualmente bevande alcooliche. Birra, vino ma anche cocktail e liquori di vario tipo vengono assunti con regolarità già a partire dai 14 anni. Un trend di crescita per la verità in linea con quanto segnalato dalle statistiche nazionali che denunciano addirittura un 40% in più di baby consumatori di alcol rispetto al 2004. Un fenomeno sociale complesso che molto spesso sfugge persino al controllo dei genitori e sul quale le istituzioni hanno difficoltà a tracciare un diagramma e a fornire dati precisi perché nella maggioranza dei casi il problema viene ignorato o, peggio, sottovalutato. A renderlo noto è il responsabile del dipartimento dipendenze patologiche dell'Asl Ce 1, il dottor Carmelo Siragusa, che invita a porre maggiore attenzione alle cosiddette sbornie del sabato sera: «La percezione diffusa è che il fenomeno sia in forte crescita sul territorio ma al riguardo non esiste purtroppo un osservatorio in grado di definire con precisione quanti adolescenti ne siano realmente coinvolti (a Caserta, stando a quanto riportato da uno studio di settore del 2002, la percentuale era inferiore al 15% ma si stima che il dato oggi sia triplicato). Ciò perché i giovani che decidono di chiedere assistenza al Sert sono davvero pochissimi. Ci si rivolge a noi soltanto quando si è in condizioni ormai croniche». Le cause del trend di crescita andrebbero ricercate, secondo Siragusa, nella forte spinta sociale e commerciale al consumo di alcol propinata dalla cultura attuale, dalle imprese, dalla pubblicità e dai mass-media alla quale occorre poi aggiungere lo spirito di emulazione che accompagna spesso i comportamenti degli adolescenti. Le condizioni psico-patologiche di base e la depressione mascherata inciderebbero, secondo il responsabile del Sert, soltanto in una percentuale minima di casi e comunque soltanto in quelli più gravi. Una situazione preoccupante che ha spinto l'amministrazione comunale e i dirigenti scolastici a correre ai ripari. L'idea è quella di promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione tra i giovani delle scuole superiori per metterli in guardia sui danni gravissimi provocati dall'alcol anche alla luce di quanto reso noto dall'Istituto Superiore di Sanità che ha definito l'alcol «una molecola tossica, potenzialmente cancerogena, in grado di provocare forme di dipendenza molto più gravi di quelle innescate dalle droghe». «Il nostro obiettivo - ha spiegato al riguardo l'assessore comunale alle politiche sociali, Gianfranco Fierro (nella foto) - è quello di prevenire e frenare il fenomeno ma al tempo stesso recepire - in maniera assolutamente anonima attraverso un questionario realizzato da esperti del settore - le istanze di aiuto provenienti dal mondo adolescenziale». Tutto ciò avverrà attraverso una serie di incontri in programma in tutti gli istituti superiori della città e realizzati in collaborazione con due associazioni napoletane del settore rispettivamente «Alcolisti anonimi» e «Al Anon». Il progetto prevede una illustrazione del problema della dipendenza alcolica, un dibattito con gli studenti su cause e conseguenze dell'abuso e un concorso per l'elaborazione di uno spot pubblicitario di sensibilizzazione sul tema.