Asl di Varese: giovani e dipendenze, binomio da contrastare
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Giovani e dipendenze, binomio da contrastare
Nello scorso mese di dicembre si era conclusa la seconda fase del progetto ValleOLona7.0 per il territorio di Castellanza. Si
tratta di un progetto che ha voluto porre alcune basi per la realizzazione di interventi rivolti ai ragazzi e alle ragazze
della città e far nascere atteggiamenti di attenzione e critica nei confronti dell'uso di sostanze (illecite e lecite) e, più
in generale, delle diverse forme di dipendenza patologica. In pratica, l'attività che una volta si definiva prevenzione e ora
la comunità scientifica descrive invece come promozione della salute.
I dati pubblicati dall'Osservatorio delle Dipendenze dell'Asl di Varese (Il Fenomeno delle Dipendenze nella provincia di
Varese, Anno 2009) descrivono in modo dettagliato il quadro dell'uso di sostanze psicoattive e dei comportamenti a rischio
correlati nella popolazione generale in Lombardia (15-64 anni) e nella popolazione studentesca della Provincia di Varese (15
-19 anni). I giovani che entrano a contatto, una volta nella vita o in modo frequente, con le diverse sostanze (cocaina,
eroina, cannabis, tabacco, alcool) non sono pochi.
Soprattutto, colpisce per la grande incidenza l'uso/abuso di tabacco e alcool. Il 91,4% della popolazione studentesca della
Provincia Varese (15-19 anni) è entrato in contatto almeno una volta nella vita con l'alcool, 84,9% negli ultimi 12 mesi,
70,5% negli ultimi 30 giorni dalla data della rilevazione dei dati. Inoltre, 6,3% utilizzano frequentemente (10 o più volte
negli ultimi 30 giorni).
Nei 30 giorni antecedenti la somministrazione del questionario, a livello provinciale, il 41,7% della popolazione studentesca
maschile e il 28% di quella femminile ha praticato il binge drinking, ha cioè assunto, in un'unica occasione, 5 o più bevande
alcoliche di fila. Il 63,8% dello stesso campione giovanile è invece entrato in contatto almeno una volta nella vita con il
tabacco. Il 27% ne fa un uso quotidiano.
Gli studi e le ricerche nel campo delle dipendenze e della prevenzione indicano i programmi di promozione della salute tra
gli interventi più efficaci se realizzati con costanza e regolarità. Per questo motivo Regione Lombardia ha emanato delle
linee guida per realizzare programmi integrati sul territorio.
Un primo progetto pilota è partito in accordo con l'Istituto Comprensivo di Castellanza, il Servizio Minori del Comune
(grazie all'apporto di fondi dal Piano di Zona) e la cooperativa sociale Elaborando di Busto Arsizio. Sono state individuate
due classi con le quali sono stati realizzati alcuniincontri nell'anno scolastico 2009/2010 e alcuni nel 2010/2011 orientati
proprio a promuovere processi di riflessione e apprendimento intorno a questi temi.
Gli operatori hanno allestito una proposta educativa che ha permesso ai ragazzi di attivare sia dal punto di vista razionale
e cognitivo sia dal punto di vista sociale ed emotivo, alcune riflessioni individuali e di gruppo su quali siano le
condizioni migliori per vivere, crescere e affrontare le difficoltà che la vita può presentare. Attività di simulazione si
sono alternate a momenti di confronto e rielaborazione dell'esperienza permettendo agli studenti di apprendere alcuni
concetti chiave non solo su un piano teorico ma a partire da qualcosa che hanno potuto vivere.
Gli interventi sono stati condivisi dalle diverse agenzie educative e progettati in modo adeguato da stimolare le riflessioni
non tanto sui problemi quanto sulle competenze di vita ("life skill") individuali e sociali, le quali consentono alla persona
di affrontare bene le situazioni e le difficoltà. Competenze di vita come il sapersi porre dei problemi e trovare delle
soluzioni (problem posing e problem solving), il pensare in modo critico e creativo, il cooperare, il saper riconoscere e
gestire le emozioni ed altre competenze ben descritte dalla letteratura di settore. Ogni gruppo classe ha potuto incontrare
gli operatori per tre volte di seguito (a distanza di una settimana) in primavera e ancora tre volte in autunno.
Gli operatori, mediante il confronto gli insegnanti che ben conoscono la classe e le sue dinamiche, hanno potuto adattare l'
intervento alle specificità del singolo gruppo con risultati molto buoni sia sul piano dell'attenzione e del feedback dato
dagli studenti stessi, sia sul piano delle osservazioni a posteriori da parte degli insegnanti.
A partire da questi risultati l'Istituto Comprensivo ha deciso di investire maggiormente su questa sperimentazione
introducendo per le classi prime un percorso di accoglienza costruito con la stessa metodologia utilizzata nella
sperimentazione. Un secondo progetto pilota è stato realizzato a fine primavera 2010 in collaborazione con la Pastorale
Giovanile di Castellanza realizzando quattro interventi sperimentali con i due gruppi di adolescenti degli oratori. Anche in
questo caso la focalizzazione è stata posta sulla co-progettazione con i responsabili del percorso formativo dei giovani per
rinforzare le competenze di base. Gli incontri hanno riscontrato una buona valutazione da parte delle agenzie educative
coinvolte fornendo utili elementi per una futura progettazione sul territorio.