Assistenza alcologica online: utile secondo una revisione americana, ma si può fare di più
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Fonte: J Med Internet Res
Titolo originale e autori: Online alcohol interventions: a systematic review. J Med Internet Res. Dec 2010, 19,12(5) in
press.-White A, Kavanagh D, Stallman H, et Al
La revisione realizzata dal team della dott.ssa White dell'Università del Queensland (USA) ha voluto indagare e mostrare la
potenziale utilità dei servizi di assistenza online per le persone con problemi di alcolismo soprattutto per alcune fasce
della popolazione quali: le donne e i giovani e coloro che non hanno ancora sviluppato una cronicità nel bere.
Questi soggetti infatti hanno minori probabilità di accesso ai servizi tradizionali di alcologia poiché magari non hanno
ancora sviluppato una dipendenza cronica ma vivono comunque episodi di abuso di alcol.
Per la revisione, pubblicata sulla rivista Journal of Medical Internet Research, sono stati presi in esame tutti gli abstract
pubblicati dal 1998 in poi su portali come Medline, PsycInfo, Web of Science e Scopus, adottando le parole chiave: internet,
web, online, alcol ed esperimento e selezionando solo gli articoli in cui il primo servizio di assistenza era stato fornito
via Internet, se era centrato sul limitare o moderare il consumo di alcol e se lo studio preso in esame era uno studio
clinico controllato randomizzato su screening, valutazione e intervento alcol-correlati.
In totale sono stati selezionati 17 studi, 12 dei quali (70,6%) condotti con studenti universitari mentre altri 11 studi
(64,7%) erano specificamente dedicati alle categorie di bevitori a rischio, forti bevitori e binge drinkers. Le quantità
numeriche di intervistati andavano da 40 alle 3mila persone (per una media totale di circa 200 individui) e il 12% degli
studi riguardava i risultati di brevi interventi personalizzati. Secondo i dati pubblicati, per poter comprendere la reale
efficacia di questa modalità di intervento, gli studi clinici sull'utilità dei servizi di assistenza alcologica online
andrebbero incrementati poiché, quelli esistenti, sono molto vari tra loro ed incentrati soprattutto sulla popolazione
universitaria che non rispecchia quindi la popolazione generale. L'invito dei ricercatori del Centro per la Ricerca sull'
Abuso di Sostanze del Queensland è quello di effettuare un maggior numero di studi randomizzati al fine di migliorare i
servizi offerti, capire l'efficacia dei servizi telefonici rispetto a quelli online o faccia a faccia e trovare poi il modo
per farli conoscere al pubblico e diffonderli negli altri paesi. Anche il Governo italiano ha istituito un sito web
appositamente creato per offrire al pubblico informazioni sull'alcol e sulle tematiche ad esso relative. Il sito è
consultabile all'indirizzo: http://alcol.dronet.org.
Redattore: Staff Dronet