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Assoenologi, da Orvieto riparte il "bere consapevole"

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VINO: ASSOENOLOGI, DA ORVIETO RIPARTE 'IL BERE CONSAPEVOLE'
Roma - Al 66mo Congresso di Assoenologi, al via da oggi ad Orvieto, verranno tracciate le direttrici per i nuovi target del pubblico dei

consumatori di domani, i giovani, nel segno della cultura del consumo consapevole da veicolare con i "loro" mezzi, il web, i social network e

i linguaggi intergrati Una nuova sfida culturale attende l'enologia italiana nei prossimi anni: conquistare i giovani ed educarli a un

consumo consapevole di vino. Non e' piu' tempo degli obsoleti strumenti di comunicazione che pure hanno portato il settore ai risultati di

qualita' odierni. Ora e' il momento di innovare, puntando al web marketing e ai linguaggi inter-disciplinari del mondo giovanile in cui si

fondono nuovi stili di vita e di consumo assieme ad una ricerca del valore autentico e non corrotto del passato.
"Alcuni segnali positivi che ci fanno capire come la cultura del bere consape-vole sia gia' in via di diffusione, arrivano dagli ultimi dati

sul consumo di alcol da parte dei ragazzi - ha affermato il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli -. Stando a quanto riporta

l'ultima Relazione al Parlamento sul consumo di sostanze stupefacenti e alcol in Italia, e' calato del 12,7% in un anno il numero dei giovani

che riferisce di aver consumato alcol negli ultimi trenta giorni". "I giovani si comportano come portatori della domanda del "come vivere"

oggi - ha aggiunto Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell'Universita' Sapienza di Roma -

questione politicamente rivoluzionaria e piu' diffusa di quanto si creda, visibile nella ricerca di nuovi stili di vita, nuove forme di

democrazia, diverso sviluppo locale sostenibile. In altre parole, diventano portatori di interessanti etiche della vita e dei valori quoti-

diani". Si tratta di dimensioni che, indirettamente, sono rintracciabili, secondo Mor-cellini, anche nei comportamenti di consumo e nel

legame che si istaura con un elemento della tradizione come il vino.
Inoltre, pare stia tramontando l'epoca dello 'sballo', quello che si cerca "non con un bicchiere di vino - ha aggiunto Martelli - ma con

l'assunzione di nu-merosi cocktail, spesso accompagnati da sostanze stupefacenti".(AGI) Sempre secondo i dati del Dipartimento delle

Politiche Antidroga della Presi-denza del Consiglio dei Ministri, sono diminuite le 'ubriacature', almeno quelle riferite dagli stessi

giovani, che negli ultimi 12 mesi sono calate del 5,4% (dal 37,2% del 2010 al 35,2% del 2011 ). "Non si puo' ignorare il dato secondo il

quale restano comunque alte le per-centuali dei ragazzi che hanno bevuto alcolici nell'ultimo anno - ha sottolineato il direttore generale di

Assoenologi - dall'82,3% del 2009 al 77,7% del 2010".
In questo scenario, si deve inserire la promozione di un consumo consapevole di vino che, oggi, deve essere capace di sposare linguaggi

innovativi e tentare la strada del web marketing. Questa nuova via potrebbe, secondo Morcellini, anche fornire lo slancio pro-mozionale "per

i piccoli produttori, decisamente meno preparati e disponibili ad affrontare le spese di comunicazione e di marketing".
Insomma, i giovani come 'driver dell'innovazione tecnologica' all'interno delle famiglie, il cui ruolo, a questo punto si rovescia e

costringe i membri meno giovani a stare al passo con il nuovo. "Si percepisce, nella societa' moderna, un graduale ritorno al recupero della

memoria che torna a rivestire un ruolo cruciale in qualita' di patrimonio culturale, emozione, immaginario cui attingere - ha concluso

Morcellini - dal campo alimentare (cibi tipici e rivalutazione del territorio viticolo) a quello estetico (forme retro' nelle auto, successo

del modernariato), dall'abbigliamento ai prodotti culturali (letteratura, musica, cinema) al turismo (borghi, archeologia, genuinita' e

qualita' dell'aria)".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)