«Assurdo, tanto vale rimanere chiusi»
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Incredulità e rabbia nei locali che si affacciano sulle vie interessate dal divieto
Il Trentino
TRENTO. Giorgio Buratti, presidente dell'Associazione dei pubblici esercizi del Trentino, è talmente arrabbiato che fatica a trovare le parole per esprimere la propria contrarietà ai divieti fissati dal Comune. «Non ha senso - sbotta al telefonino, pochi minuti dopo essere stato informato da alcuni soci - è semplicemente assurdo. Se per ogni manifestazione dovessimo togliere i tavolini e sospendere la vendita di alcolici sarebbe la fine. Magari dovremmo farlo anche per la fiera di S.Lucia e quella di S.Andrea. E pensare - continua - che grazie all'intervento di Alberto Pattini, presidente del consiglio comunale, avevamo scongiurato la possibilità di dover letteralmente smantellare i plateatici. Questa ordinanza è una vera beffa, piombata sulle nostre teste di venerdì pomeriggio, quando gli uffici comunali sono chiusi e non si trova nessuno con cui protestare. Bravi davvero».
Tra più arrabbiati c'è Franco Oppici, storico gestore del ristorante birreria Forst di via Oss Mazzurana. «Faccio questo lavoro da 55 anni e non ho mai visto una cosa simile. - sibila - Come si può pensare che io dia da mangiare ai miei clienti, ma mi rifiuti di dar loro da bere vino o birra? Senza contare che dovrei servire le altre bevande in bicchieri di carta. Ridicolo. Non era successo nemmeno quando c'era stata l'adunata degli alpini o quando in città erano arrivati i temuti no-global. Lunedì sono chiuso per turno settimanale, ma verrebbe la tentazione di chiudere anche domani».
Indecisa sul da farsi Franca Giordani del vicino caffè Trieste. «Con i bicchieri di carta non avrei problemi - spiega - ma l'idea di non poter servire una birra a qualche cliente abituale mi sconcerta. Questa avrebbe potuto essere un'occasione lavorativa importante, affrontata sempre nel rispetto della legge e con il consueto buon senso. Certo che se ci avessero interpellato nei giorni scorsi...» Contrariato anche Stefano Facchinelli del caffè Olimpia di via Belenzani, anche se è convinto che il pericolo peggiore sia stato scongiurato: la rimozione dell'intero plateatico. «Posso capire i timori per gli alcolici, ma se ben ricordo a Borgo non era accaduto nulla. È una scelta difficile da comprendere». Rassegnato Davide del caffè Portici, in piazza Duomo. «L'ordinanza - commenta - deve essere rispettata, ma se avessero chiesto anche il nostro parere sarebbe stato meglio».