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Aumentano le dipendenze psicologiche da Internet

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Aumentano le dipendenze psicologiche da Internet
Adesso si rivolgono ai siti di socializzazione, ai videogiochi, agli acquisti, al gioco d'azzardo, al microblogging, alla pornografia
La dipendenza psicologica si verifica quando una persona introduce nel comportamento un'abitudine in modo stabile, fino a non riuscire a

svolgere le attività quotidiane senza . C'è un condizionamento interno, che fa tornare a ripetere molte volte schemi di comportamento

fallimentare. La ripetizione mostra la mancanza dello spazio interiore, che insieme alle routine esterne deve fungere da contenitore per il

rinnovamento dell'identità personale.
Se la dipendenza ha riguardato finora l'assunzione di alcol, droga e psicofarmaci, la diffusione di Internet va forse evidenziando una causa

di nuove abitudini, che richiedono d'essere identificate e curate opportunamente.
Uno studio, realizzato per conto del Bundesministerium für Gesundheit (ministero della Salute), rivela che in nella Repubblica federale

tedesca ben 560 mila persone soffrono di dipendenza da Internet. Sono persone dai 14 ai 64 anni, che i ricercatori dell'Universitat zu Lubeck

e Greifswald (nella Germania orientale), coordinati da Hans - Jurgen Rumpf, hanno ritenuto «con difficoltà ad avere riconoscimenti e a fare

amicizie nella realtà, che rinunciano alla vita reale per una virtuale».
Chi ha dipendenza psicologica da Internet trascorre in media quattro ore al giorno connesso, manifesta disturbi del sonno, dissociazione nei

rapporti, perdita d'appetito e assenteismo scolastico per i più giovani.
Al contrario dell'alcolismo e della tossicomania, la dipendenza da Internet può riguardare il rapporto con i media o le attività che vi si

possono praticare (siti di socializzazione, videogiochi, acquisti, gioco d'azzardo, microblogging, pornografia). Questo costringe i terapeuti

a trattare in modo diverso le scelte di navigazione in Rete.
La ricerca indica che la dipendenza riguarda tutte le classi d'età nell'ambito indicato, con una percentuale del 4-6% . La popolazione a

rischio in Germania raggiunge i 2 milioni e mezzo.
Tra quelli che hanno già comportamenti patologici, il 77% delle giovani è più coinvolto sui media sociali, mentre i giovani si fermano al

65%, ma evidenziano dipendenza per i videogiochi nel 33% dei casi, contro il 7% delle coetanee.
L'utilizzo dei media sociali potrebbe somigliare a quello del telefonino e della televisione. Molti giovani passano il tempo a telefonare e a

scambiarsi messaggini e non sono considerati telefono o televisione dipendenti, mentre lo diventano quando fanno lo stesso su Facebook.
Internet ha il pregio e il difetto di coinvolgere maggiormente gli internauti.
Il ministero della Salute tedesco ha voluto dimensionare il fenomeno per suonare l'allarme e approntare le terapie, al primo diffondersi

delle esperienze, per una prossima azione di massa.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)