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AUSL di Imola: statistiche sugli alcolisti seguiti dai Servizi pubblici

AUSL di Imola: statistiche sugli alcolisti seguiti dai Servizi pubblici

«SE I DATI parlano di un boom di alcolizzati a Imola sono dati positivi, infatti ciò è dovuto a una maggiore campagna di

sensibilizzazione da parte dell'Ausl». A parlare è la psichiatra Lucia Galli, che spiega: «L'alcolizzato, come molti pazienti

psichiatrici, è una persona che si vergogna del suo disagio ed è censurato nel comunicare una chiara richiesta d'aiuto». La

massiccia informazione e le iniziative del Sert di Imola negli ultimi anni hanno contribuito a parlare pubblicamente delle

dipendenze, e questo ha avuto un effetto rassicurante su chi ha problemi di alcool. «Uno dei più grandi problemi di noi

psichiatri - continua la Galli - è riuscire ad avvicinare il paziente sofferente di una dipendenza. Proprio perché dipendente

egli vive la sua malattia in maniera ambivalente, cercando, più spesso inconsapevolmente, scuse per non andare dal medico,

per non tornare o per non seguire le cure». Il numero di alcolizzati a Imola sarebbe quindi, secondo la specialista, non

diverso rispetto a quello di qualunque altra città: a far la differenza è il contesto sociale che censura il problema e l'

abilità del medico a fornire fiducia a chi soffre di dipendenze. Il vero allarme, legato al fenomeno dell'alcolismo, che

cambia d'intensità è l'aumento delle donne bevitrici. «La differenza di genere - continua la Galli - si sta invertendo:

storicamente il rapporto tra uomini e donne alcolizzati era di cinque a uno, adesso è di tre a uno». È ipotizzabile che in

futuro le proporzioni si equivarranno? «È possibile, ma del resto la causa è dovuta alla parità tra diritti e doveri tra i

generi: così come un tempo una donna non poteva votare era altrettanto disdicevole vederla fumare oppure bere». L'

omologazione dei costumi, insomma, ha omogenizzato buone e cattive maniere, e se la donna oggi è più libera e libera anche di

alzare il gomito senza destare stupore.
SECONDO i dati dell'Ausl, a Imola, tra il 2006 e il 2008, gli alcolisti sono aumentati del 12 per cento. L'alcolismo è una

dipendenza subdola, è difficile da ammettere e da riconoscere, ma esistono sintomi che possono metterci in guardia: «La

dipendenza dall'alcool ha un'aspetto psicologico e un aspetto fisico. I prmi sintomi legati all'eccesso di assunzione sono i

disturbi del sonno, ansia generalizzata, apparentemente senza causa manifesta, e meno frequentemente lievi tremori. Dal punto

di vista psicologico l'alcolista tende invece a emarginarsi, a evitare la compagnia, a chiudersi in casa. Proprio perché vive

la bevuta come una vergogna». L'alcolismo è una dipendenza subdola anche perché l'identikit dell'alcolizzato è difficile da

tracciare: «Proprio perché tende a nascondersi l'alcolizzato può essere chiunque: un collega, un familiare, un amico che sta

bene attento a non mandare segnali che possano mettere in mostra la sua dipendenza».