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Austerity made in England tra alcol e sigarette

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Austerity made in England tra alcol e sigarette

L’austerità morale inglese è implacabile. Il sito del quotidiano Il Sole 24 Ore riporta una curiosa notizia fresca di legge della House of Commons, la Camera dei Comuni: i camerieri dei bar istituzionali dovranno vigilare sui deputati affinché non bevano troppo. Andiamo con ordine.

La misura è inserita nei nuovi provvedimenti di Austerity adottati dal Governo di David Cameron per la riduzione della spesa istituzionale. Nulla di gravoso: il taglio di 50.000 sterline su fotocopie e carta intestata, racimolabili con la dotazione di 651 iPad per ogni membro della Camera. Una decisione già definita poco efficace da molti quotidiani anglosassoni giacché comporterà un aggravio della spesa di 400.000 sterline per l’acquisto dell’oggetto cult dell’IT firmato Apple. La cosa più singolare del disegno, però, arriva subito dopo.

La House ha varato una norma secondo la quale i 4 punti di ristoro in cui si servono i deputati dovranno fornire alle onorevoli gole solo analcolici durante le gionate di lavoro mentre, durante le cerimonie, dovranno essere i  camerieri ad assicurarsi che ai membri della Camera non venga più versato alcol se ‹‹già visibilmente avviati verso il barcollamento etilico››. Questa è severità di costume: fermarli prima che svengano.

La norma è stata introdotta dopo un episodio accaduto lo scorso febbraio al parlamentare Eric Joyce, deputato laburista, che dopo 4 bicchieri di vino – tanto ha ammesso – in uno dei bar istituzionali si è accorto che intorno a lui sedevano troppi Tories e ha iniziato a menar le mani. Racconta la BBC: Joyce ne stese 4, due Tory e un paio di consiglieri del Lavoro, prima di essere  placcato da un manipolo di ufficiali che lo consegnarono alla polizia la quale non riuscì ad evitare che alla centrale rompesse anche il vetro di una finestra. Risultato: espulsione dal partito, 3.000 sterile di multa e 1400 per le vittime. Da qui la norma, la quale vorrebbe dare un indirizzo di comportamento al mal comportamento dei deputati abituati a sbevazzare tra una seduta e l’altra che pare siano tanti e pure in buona compagnia.

Cameron lo sa: l’alcol è una delle peggiori abitudini sociali diffuse in Inghilterra tanto da meritare un’autentica dichiarazione di guerra. A partire dal 2014 entrerà in vigore una supertassazione per alcolici quali vodka, whiskey, brandy, birre e sidro se in grandi quantità: 40 pence (48 centesimi di euro) per unità alcolica. Un salasso che farà schizzare il prezzo delle bevande alle stelle ma reso necessario, afferma il primo ministro, dai costi di un Welfare che hanno portato 200mila persone in ospedale nel 2011 e nel 2007 ha implicato una spesa sanitaria di 2,7 miliardi di sterline.

Dunque rigore. E sarà interessante capire quanto la politica di Austerity porterà gli inglesi a morigerare lo stile di vita, perché storia passata e recente insegna che quando lo Stato si fa etico, magari munendosi del bastone fiscale, i rimedi son ben più deleteri dei problemi a cui si vuol porre rimedio. Gli Stati Uniti lo sanno bene che hanno conosciuto il proibizionismo anni ’30 e la relativa industria di contrabbando che sbocciò in ogni angolo di strada. O, ancora meglio, l’Italia dove il continuo aumento del costo dei tabacchi ha portato ad una riduzione del consumo legale del 7% in favore di una estensione del mercato nero per una stima del +36,75% tra gennaio e febbraio.

Già le sigarette. Anche su questo fronte la Gran Bretagna non scherza. Il vizio del fumo è un’epidemia che colpisce soprattutto i giovani: più di 300mila provano la prima bionda sotto i 16 anni. Anche qui i costi del Welfare sono vertiginosi e anche in questo caso il Governo inglese crede di aver trovato la


Uno dei bar del parlamentoquadratura del cerchio: i supermercati (i piccoli negozi dal 2014) sono tenuti a nascondere le sigarette in vendita perché è stato accertato – dice sicuro il segretario al ministero della Salute, Andrew Lansley alla BBC – che se i pacchetti non si vedono non si è tentati al fumo. Per i gestori trasgressori sono previste multe fino a 5000 sterline o addirittura il carcere.

D’altronde Lansley non ha dubbi: ‹‹Non dobbiamo più vedere il fumo come parte della nostra vita››. Ma la dichiarazione da sola vale mille interrogativi. Sorvolando sul tapino gestore che esercitando il proprio diritto al commercio rischia la galera, il punto della faccenda sta nella contraddizione in essere del provvedimento. Il fumo è legale, quindi nella Norma, quindi normale per definizione. Non lo è, invece, la sua esibizione il che può generare un atteggiamento sociale potenzialmente schizzoide: fallo ma non dirlo, c’è ma non mostrarlo, vendilo ma non comprarlo, compralo ma non pensare che sia normale farlo. Ora, se tutto questo è stato pensato per educare gli adulti aglosassoni che a loro volta dovrebbero insegnare salutari stili di vita ai pargoli, la Gran Bretagna avrà ancora parecchie gatte da pelare sull’altare dell’Austerity. Cameron prenda nota e si prepari per le prossime crociate moralizzartici.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)