Australia: guerra all'abuso di alcolici
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Se il popolo australiano è noto al mondo per il vizio di alzare il gomito, da un paio d'anni lo Stato sembra fare il possibile per sfatare questa reputazione. Quella riguardante il consumo d'alcol Down Under è infatti una legge particolarmente restrittiva per un paese in cui la cultura del bere è, fin dalle prime colonizzazioni, parte integrante dell'economia e della vita quotidiana. Il costo sociale che deriva da abusi sempre in crescita è ciò che ha spinto i vari stati ad adottare maggiori limitazioni. Si parla in particolare di 15 miliardi di dollari l'anno per problemi che concernono prevalentemente forme di violenza e incidenti stradali.
In quanto all'alcol al volante, l'abbassamento del limite di alcolemia e l'inasprimento delle sanzioni hanno avuto un certo effetto sulla popolazione, mentre non si può dire lo stesso riguardo ai fenomeni di violenza. Insieme alla fama di bevitori infatti, dagli inglesi gli Aussies sembrano aver ereditato quella di attaccabrighe. Oggigiorno, passeggiare il sabato sera tra le vie delle "zone notturne" delle maggiori città, come la Northbridge di Perth o la Fortitute Valley di Brisbane, può infatti voler dire rischiare di essere aggrediti senza alcun motivo. Il fenomeno è spesso legato all'abitudine, sempre più diffusa tra i giovani, del "binge drinking": il bere tanto in poco tempo con unico scopo quello di ubriacarsi.
Le preoccupazioni legate ai continui episodi di violenza si sono soprattutto tradotte in una incisiva presenza delle forze di sicurezza dentro e fuori dagli esercizi pubblici, e nella rigida osservanza della legge da parte del personale, tanto che fare visita ai club e ai pub cittadini può significare sentirsi gli occhi puntati addosso per tutta la serata. All'entrata dei locali, file interminabili si creano a seguito dei documenti, una tappa estremamente importante se si pensa che le multe per aver rifornito alcolici ad un minorenne partono dai 5'000 dollari. I locali più popolari inoltre, hanno adottato un nuovo sistema il quale, provvisto di scanner e webcam, permette non solo di certificare al meglio l'identità della persona, ma pure di registrarne i dati. Una volta dentro poi, al bancone si viene serviti solo se lucidi: le contravvenzioni per la somministrazione di alcol ad una persona ubriaca sono altrettanto salate. In caso contrario ad ogni angolo la sicurezza è pronta ad intervenire per "condurti" fuori dal locale.Per chi pensa poi di potersi consolare all'esterno con una birra, magari attorno ad uno dei tanti barbecue forniti da parchi e spiagge pubbliche, è importante sapere che in molti stati e città australiani, il consumo d'alcol all'aperto è vietato; una legge la cui necessità è generalmente riconosciuta ma che, guarda caso, fa molto discutere durante i vari festival, come in occasione del recente Australia Day. A far discutere da qualche anno vi sono altre misure come l'innalzamento dell'età minima legale per il consumo di bevande alcoliche a 21 anni e quello di anticipare la chiusura dei locali. Se c'è chi sostiene che i provvedimenti potrebbe incidere positivamente sul numero di incidenti legati per esempio al binge drinking, in molti ritengono questa battaglia inutile, esagerata e dannosa per la cultura notturna che contraddistingue le città della costa.