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Bambini che giocano d'azzardo...

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Bambini che giocano d'azzardo


DI PAOLA SCACCABAROZZI

Un gratta e vinci preso per gioco, poi un altro e un altro ancora... per sfidare la sorte e con la speranza, spesso vana, di mettersi in tasca qualche soldo. Oppure videopoker, slot-machine e superenalotto. Lo scopo, chiaramente, sempre lo stesso: giocare e vincere denaro.


Che gli italiani siano “malati di scommesse” si sa, ma che siano i più piccoli accompagnati spesso dai nonni a fare incetta di superenalotto, lotterie e gratta e vinci, è un dato al tempo stesso sorprendente e inquietante.


L’allarme arriva dalla Società Italiana Medici Pediatri (SIMPe) e dall'Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza (Paidòss). Per la prima volta, infatti, è stata condotta un’indagine nazionale da Datanalysis sul gioco d'azzardo nei minori presentata in questi giorni all'International Pediatric Congress on Environment, Nutrition and Skin Diseases di Marrakech. Risultato? Almeno 400.000 bimbi fra i 7 e i 9 anni e 800.000 ragazzini italiani fra i 10 e i 17 anni giocano d'azzardo.


“Per i più piccoli" spiega il pediatra Giuseppe Mele, presidente Paidòss e SIMPe, "si tratta di scommesse su lotterie, bingo e gratta e vinci e ad accompagnarli sono spesso i nonni che si prendono cura di loro mentre i genitori sono al lavoro. La ritengono un’attività “normale”, divertente e quindi tollerata e praticata senza alcun problema. Per i più grandi, invece, l’accesso al gioco d’azzardo è semplice e immediato e si svolge in totale autonomia. Basta accendere il computer di casa, generalmente privo di filtri, per entrare in siti per il gioco on line vietato ai minori. Ma anche il 50% dei genitori frequenta sale scommesse più o meno abitualmente. In questa situazione, non stupisce, dunque, che il 55% dei ragazzi partecipi ai giochi d'azzardo dei grandi o chieda di farlo e che si parli di un vero e proprio fenomeno ampiamente diffuso: quello della ludopatia”.


Peccato però che dall’indagine svolta sia anche emerso che il 90% degli adulti (sono stati intervistati mille genitori) non abbia la più pallida idea di che cosa significhi ludopatia e di quale possa essere il grave rischio di dipendenza. “Un rischio non da poco" spiega Mele, "perché per il 75% dei minori può diventare una vera e propria patologia. In sostanza tanti girano la testa dall'altra parte, non vogliono affrontare il problema, non pensano che il gioco d'azzardo possa costituire un problema, una dipendenza e che questi aspetti negativi possano presentarsi anche nei giovanissimi. La “normalità del male” circonda i giovani e li corrompe senza che quasi ce ne accorgiamo. La maggioranza degli adulti, genitori e nonni, non fa nulla per proteggere figli e nipoti. Inoltre, l'atteggiamento ambivalente dei genitori è spesso inquietante. Da un lato si mostrano preoccupati, dall'altro inerti. Percepiscono più o meno chiaramente che il gioco d'azzardo potrebbe essere un problema, alcuni sanno che i propri figli giocano, ma non sanno con chi e sembra quasi che sia qualcosa che non li riguardi”.


Come si può intervenire?
“Per aumentare la consapevolezza della popolazione sulle ludopatie nei giovani la SIMPe ha deciso di organizzare corsi dedicati agli studenti e ai pediatri, che poi potranno, a loro volta, sensibilizzare le famiglie. È fondamentale fare prevenzione spiegando che le scommesse possono diventare una malattia, una dipendenza con sintomi precisi che può avere conseguenze nefaste per se stessi e per la propria famiglia”.


Ma perché i giovanissimi sono così attratti dal gioco d’azzardo?
“In genere non giocano per fare soldi, ma per divertirsi ed emozionarsi.Tra i bimbi con meno di 10 anni prevale il brivido della scommessa, perché a questa età è ancora labile il concetto del valore dei soldi. Videopoker e slot-machine, attraggono anche per i loro colori sgargianti, tanto che ci gioca il 7-8% degli under 10 e vorrebbe farlo il 13%. Dobbiamo riuscire a togliere fascino a questi passatempi, perché un bimbo che si gioca la paghetta alla sala giochi diventerà molto probabilmente un adulto che butterà lo stipendio in qualche sala scommesse”.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://d.repubblica.it/benessere/2014/04/28/news/nonni_nipoti_soldi_scommesse_gioco_videopoker_slot_machine_superenalotto_lotterie_gratta_e_vinci-2112471/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)