338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Bari imita Andria: "Divieto di vendita di alcolici in bottiglia"

cufrad news alcologia alcol alcolismo Bari imita Andria: "Divieto di vendita di alcolici in bottiglia"

Bari imita Andria: 'Divieto vendita di alcolici in bottiglia'

A distanza di 7 anni dall’ordinanza sindacale nr. 225 emanata dal comune di Andria il 25 maggio 2006 anche Bari si prepara al divieto di vendita di bevande alcoliche in contenitori di vetro e metallo.

Le motivazioni alla base di quella ordinanza del 2006 ad Andria furono "la necessità di contrastare il grave fenomeno dell'abbandono incontrollato sulla sede stradale ed in tutto il territorio comunale, soprattutto nelle ore notturne, di bottiglie vuote e di contenitori di alluminio poiché sussistevano condizioni di particolare rischio della pubblica e privata incolumità, oltre che di natura igienico - sanitaria, derivante dall'assoluto ed incontrollato abbandono di bottiglie di vetro e di contenitori di alluminio nelle pubbliche vie dell'intero territorio comunale e che, pertanto, occorreva regolamentare la vendita per asporto di bevande in bottiglie di vetro o in contenitori di alluminio, al fine di evitare un uso improprio di tali contenitori soprattutto da parte di giovani che amano trattenersi nelle ore notturne”.

Il risultato, a distanza di anni, è stato che i vandali e gli incivili che si voleva dissuadere e punire hanno continuato a fare i propri comodacci e le loro porcherie pressoché indisturbati mentre ad essere puniti e penalizzati severamente sono stati gli esercizi pubblici, pizzerie e tavole calde che non hanno più potuto vendere per asporto una semplice birra in bottiglia o un’aranciata in barattolo e la gente educata, quella che acquista una gustosa pizza per portarla a casa e avrebbe voluto accompagnarla con una sana e buona birra italiana che è stato vietato di acquistare.

Ora la città di Bari vorrebbe imitare quanto fatto ad Andria con l’aggiunta di voler vietare la vendita delle bevande in bottiglia e in lattina all’esterno dei locali per l’intero arco della giornata e non soltanto di notte, dalle 22 sino all’alba, senza sapere se intenda estendere questo divieto anche a supermercati, negozi al dettaglio e ipermercati ove si vendono tranquillamente e ad ogni ora della giornata anche bevande alcoliche in bottiglie.

Secondo la Co.Di.Com (Comitato Difesa Commercianti) pare si tratterebbe di un “ambizioso Progetto” che mirerebbe a risolvere il problema ma così, purtroppo, non sarà perché se non si mette in moto la macchina dei controlli le ordinanze sono solo una lavata di coscienza dei politici per dire che, di fronte a gravissimi fenomeni come l’abbandono di rifiuti, qualcosa è stata fatta. "Lasciare abbandonate per le strade, nelle piazze, ai giardini pubblici, sui marciapiedi, sulle panchine, ai piedi delle chiese e dei monumenti, in riva al mare e altrove in luoghi pubblici lattine, rifiuti in genere, bottiglie in vetro è già un reato ed è già pesantemente perseguibile secondo le vigenti disposizioni normative.

Con queste ordinanze, invece, si vuole, come al solito, scaricare sugli esercenti le responsabilità; esercenti, ancora una volta, quindi, penalizzati e resi responsabili di compiti che non sono propri, aggiungendo altre incombenze alle già numerose che uno Stato incapace di porre in essere strumenti educativi e dissuasivi scarica su di loro, come avvenuto per il divieto di somministrazione di alcol ai minori, per il divieto di fumo, per i controlli igienico-sanitari e altro ancora.

Si astengano quindi “i progettisti” dall’emanare questi pezzi di carta che dopo un primo, mediatico e propagandistico momento di risalto andranno a finire nel dormitorio dell’albo pretorio con la sola certezza di aver scaricato, ancora una volta, responsabilità proprie sui poveri esercenti che invece di badare a vendere quel poco che consenta loro di sopravvivere, di non chiudere le aziende e di non suicidarsi devono badare a controllare documenti di identità, scontrarsi con bande di ragazzini minorenni che chiedono continuamente la somministrazione di bevande alcoliche che l’esercente non può vendere loro rischiando di essere linciato e affrontare ogni sera giovani che, completamente condizionati dall’eccessivo uso di droghe, perdono il controllo di se stessi e non sanno più con chi prendersela."


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)