Basta un moderato consumo di alcol per aumentare rischio di fibrillazione atriale
Basta un moderato consumo di alcol per aumentare rischio di fibrillazione atriale
Davide Cavaleri
È noto che un consumo eccessivo di alcol sia un fattore di rischio per la fibrillazione atriale e la dilatazione atriale sinistra. Anche un regolare consumo moderato (una media di 14 drink per settimana) porta a maggiori evidenze elettriche di cicatrici e alterazioni della trasmissione elettrica rispetto a chi non beve o ai bevitori saltuari. Sono i risultati di un nuovo studio australiano pubblicato su HeartRhythm, la rivista ufficiale della Heart Rhythm Society e della Cardiac Electrophysiology Society,
La fibrillazione atriale consiste in una alterazione del normale ritmo cardiaco, caratterizzata dal battito rapido e irregolare degli atri, che può aumentare il rischio di ictus, insufficienza cardiaca e altre complicanze. Durante la fibrillazione atriale, le due camere superiori del cuore battono in modo caotico, irregolare e non coordinato con i ventricoli del cuore. I sintomi includono spesso palpitazioni cardiache, mancanza di respiro e debolezza.
Una meta-analisi di sette studi condotti su circa 860mila pazienti, di cui circa 12.500 con fibrillazione atriale, ha dimostrato un aumento dell'8% dei nuovi casi di questa condizione a seguito dell’assunzione di ogni ulteriore drink standard al giorno (definito in circa 12 grammi di alcol).
Impatto del consumo di alcol sul rimodellamento atriale
Nella società occidentale il consumo di alcol è molto diffuso, con alte percentuali di adulti che ne fanno un uso eccessivo. Nonostante ci sia una associazione tra assunzione regolare di alcol e fibrillazione atriale, mancano tuttavia studi elettrofisiologici umani che descrivono la natura del rimodellamento atriale correlato al consumo di alcol.
Per comprendere l'impatto dei diversi gradi di assunzione di alcol sul rimodellamento atriale, un gruppo di ricerca australiano ha utilizzato la mappatura elettroanatomica atriale sinistra ad alta densità tramite un catetere multipolare.
In uno studio trasversale multicentrico sono stati eseguiti test invasivi dettagliati sugli atri di 75 pazienti con fibrillazione atriale, 25 in ciascuna di tre categorie: chi non aveva mai fatto uso di alcol, i lievi bevitori e i bevitori moderati. I pazienti hanno auto-segnalato il consumo medio di alcool in termini di drink standard nei 12 mesi precedenti. I pazienti che consumavano 2-7 drink a settimana (in media 4,4) sono stati considerati bevitori lievi, mentre erano definiti bevitori moderati quelli che consumano da 8 a 21 drink a settimana (in media 14).
Cicatrici e alterazioni della conduzione elettrica
I ricercatori hanno scoperto che i bevitori moderati avevano voltaggi bipolari globali medi significativamente più bassi, una maggiore evidenza elettrica di cicatrici, una velocità di conduzione globale più lenta e una proporzione più alta di potenziali atriali complessi rispetto ai non bevitori.
Anche i bevitori lievi hanno avuto un aumento significativo dei potenziali complessivi globali e delle zone regionali a bassa tensione nel setto e nella parete atriale laterale rispetto ai non bevitori.
«Questo studio sottolinea l'importanza del consumo eccessivo di alcol come un importante fattore di rischio per la fibrillazione atriale», ha affermato il ricercatore Peter Kistler dell’Heart Center, Alfred Hospital, Melbourne, Australia. «Un regolare consumo moderato di alcol, ma non un consumo lieve, è un importante fattore di rischio modificabile per la fibrillazione atriale, associato a una bassa tensione atriale e a un rallentamento della conduzione.
(...omissis...)
Bibliografia
VoskoboinikA et al. Moderate alcohol consumption is associated with atrial electrical and structural changes: Insights from high-density left atrial electroanatomic mapping. Heart Rhythm, 2019.
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.pharmastar.it/news/cardio/basta-un-moderato-consumo-di-alcol-per-aumentare-rischio-di-fibrillazione-atriale-28519
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)