Bastard alcolici, X-Factor nel mirino
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La denuncia: «E' alto il rischio di emulazione» di JACOPO TOMASI
IL TRENTINO 03 febbraio 2009
TRENTO Va bene "figli di Dioniso", dio del vino, ma il rischio è che dai "nostri" Bastard - e più in generale dal programma televisivo X-Factor - sia trasmesso un messaggio positivo sull'uso di alcol. In alcuni momenti della striscia quotidiana, infatti, si vedono i cantanti con bicchieri di vino o lattine di birra in mano e per questo l'Associazione provinciale dei club alcolisti in trattamento (Apcat) ha deciso di scrivere una lettera a Simona Ventura, Morgan e Mara Maionchi, per chiedere che siano eliminati gli alcolici.
«Il rischio di emulazione è alto - dice il presidente Remo Mengon - perché il target è giovanile».
Bottiglie di rosso sulle tavole imbandite dei loft dove vivono i giovani cantanti, brindisi a raffica, qualche bicchiere bevuto anche prima della diretta sotto l'occhio della telecamera. La musica è senz'altro l'elemento principale del programma-culto di RaiDue X Factor, ma anche l'alcol non manca. Tanto che l'Apcat del Trentino (che conta circa 1.000 aderenti in 165 club) ha deciso di scrivere una lettera alla redazione per chiedere che siano eliminati gli alcolici dalle immagini televisive. «Quello che viene trasmesso non è certo un bel messaggio perché il target è giovanile ed il rischio di emulazione è alto», spiega il presidente Remo Mengon. «La Rai è un servizio pubblico: i cittadini pagano il canone ed è giusto che abbiano un'informazione corretta». A rilanciare la polemica è il responsabile del centro studi dell'Apcat, professor Roberto Cuni. «L'immagine che passa è che l'alcol è bello, che è utile per festeggiare e divertirsi. Un'immagine sbagliata, perché l'alcol fa male. Purtroppo davanti a certi messaggi sbagliati rischiano di cadere nel vuoto gli sforzi che si stanno facendo come quelli di vietare la vendita di alcolici agli under 18 nei supermercati Coop, oppure la discussione in Parlamento di portare a zero il limite alcolemico per i neo patentati». Così, dopo tanti applausi ed elogi arrivano anche le prime critiche alla band trentina "The Bastard Sons of Dioniso", protagonista del programma. «Sono dei bravissimi artisti, ma troppo spesso col bicchiere di vino in mano. In questo modo - spiega Mengon - si rischia che il Trentino faccia sempre e solo rima con vino o grappino, mentre fortunatamente fa rima anche con altro». A livello nazionale l'Apcat aveva già portato avanti una battaglia (vinta) contro la Drive Beer sponsorizzata dal pilota di Formula Uno Giancarlo Fisichella, ora l'appello va ad X-Factor per cercare di responsabilizzare i giovani ed utilizzare la popolarità per diffondere messaggi positivi anti-alcol. Il bere, infatti, è una vera e propria piaga, soprattutto nella nostra provincia. Secondo i dati, elaborati dal direttore del servizio di alcologia Roberto Pancheri e forniti dall'Azienda sanitaria, risulta che il 67% dei trentini tra i 18 ed i 69 anni fa uso abituale di alcol, dato più alto a livello nazionale. Il 12% ammette di aver guidato in stato di ebbrezza. Non solo, l'abuso di alcol si sta diffondendo soprattutto tra i giovani compresi tra i 14 ed i 21 anni: in prima media il 43% dichiara di aver già bevuto, in terza la percentuale sale al 53%.
I ragazzi dicono di bere soprattutto "per divertimento" ed "in compagnia". Per questo scelgono occasioni particolari come il sabato sera o gli happy hour dove bevono più di 5 bicchieri di alcolici: i maschi preferiscono birra o vino, le femmine cocktail. Infine, al Trentino spetta la percentuale più alta, a livello nazionale, di incidenti mortali causati da alcol e da sostanze stupefacenti (il 14,29%) e non ci si deve dimenticare che la prima causa di morte degli incidenti stradali fino ai 29 anni è proprio l'alcol. Dati che dovrebbero far riflettere.