L’idea originaria pare sia nata in Germania, più precisamente a Berlino, fra le subculture hipster della città. Eppure, è nella lontana Australia che la pratica ha raggiunto il maggiore successo, con molti corsi già organizzati e decine di iscritti. La pratica è molto semplice: le classiche posizioni di yoga vengono assunte con l’aiuto di una bottiglia di birra, che potrà agevolare l’equilibrio se adagiata sul capo oppure allungare i muscoli se spinta con gli arti lontana dal corpo. Come facile intuire, di tanto in tanto è ammesso un sorso, sia per gratificare la mente che per placare la sete, il tutto senza il rischio si possa cadere in una poco pratica ubriacatura, almeno dal punto di vista del fitness.

Gli ideatori della pratica spiegano come l’iniziativa nasca dalla necessità di unire due piaceri per il corpo e per la mente, quello del rilassamento garantito dallo yoga e della gratificazione concessa dalla birra.

"È il matrimonio tra due grandi amori: quello per la birra e quello per lo yoga. Entrambi rappresentano delle terapie centenarie per la mente, il corpo e lo spirito".

Non si pensi, tuttavia, che il Beer Yoga possa essere preso con leggerezza o, più semplicemente, come una nuova occasione per bere alcolici. L’approccio è serissimo, così come sottolinea il fondatore Jhula: "Il Beer Yoga è divertente ma non è uno scherzo. Prendiamo le filosofie dello yoga e le abbiniamo al piacere di bere birra, per raggiungere i più alti livelli di consapevolezza".

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.greenstyle.it/beer-yoga-nuova-tendenza-alcolica-fitness-212847.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)