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Behavioural Pharmacology: azione sulle monoamine per la cura della dipendenza

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Cocaina: azione sulle monoamine per la cura della dipendenza

Le sostanze che inducono il rilascio delle monoamine nel cervello sono oggetto di interesse scientifico e medico come possibili farmaci per il trattamento della dipendenza da cocaina e le procedure sperimentali di scelta  tra cocaina e cibo sono considerate potenziali strumenti per valutare l'efficacia e la sicurezza dei farmaci monoaminergici. L'efficacia delle sostanze che inducono il rilascio delle monoamine nel diminuire la scelta della cocaina corrisponde alla loro selettività farmacologica nel rilascio della dopamina e della norepinefrina rispetto alla serotonina. Uno studio realizzato negli Stati Uniti ha valutato i risultati di un trattamento con cinque sostanze che inducono il rilascio di monoamine (m-fluoroamfetamina, fenmetrazina, metamfetamina, naftilisopropilamina, fenfluramina), al quale sono state sottoposte otto scimmie Rhesus alle quali è stata proposta la scelta tra cocaina e cibo.
Dall'analisi dei dati raccolti, sono emersi tre risultati principali. In primo luogo, l'efficacia della diminuzione della scelta della cocaina correlata con la selettività farmacologica del rilascio di dopamina-norepinefrina rispetto alla serotonina. In secondo luogo, nessuna delle sostanze che inducono il rilascio delle monoamine ha prodotto una robusta riallocazione del comportamento di scelta, come accaduto invece nel caso della sostituzione della soluzione salina con la cocaina, indicando che nessuna sostanza è stata in grado di eliminare completamente gli effetti di rinforzo della cocaina. Infine, che c'è concordanza tra gli effetti della maggior parte delle droghe in questo studio e gli effetti delle stesse sostanze in studi precedenti.
Gli autori dello studio concludono osservando che le procedure sperimentali di auto somministrazione di sostanze hanno un ruolo critico nella valutazione clinica dei possibili farmaci per il trattamento dell'uso di droga. Nello specifico, i farmaci che diminuiscono l'auto-somministrazione negli animali possono avere un valore terapeutico per il trattamento dell'uso di quella stessa droga negli umani.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)