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Belluno, progetto "Notti più sicure": Unità Mobile di prevenzione nei luoghi del divertimento giovanile

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"Notti più sicure" a Belluno: l'Unità Mobile di "Fuoriposto" per la prevenzione al consumo di droghe e alcol nei luoghi del divertimento

giovanile.
Rita Longo, Dors e Paolo BELLO, Ser.T. Servizio Tossicodipendenze e Alcologia di Belluno, Dipartimento per le Dipendenze - ULSS n. 1 Veneto
Poiché i luoghi del divertimento e dell'aggregazione spontanea e organizzata sono un punto di riferimento importante per la vita dei giovani,

è necessario che i progetti di contrasto al consumo di sostanze psicoattive (soprattutto alcol), rivolti a questa tipologia di destinatari,

cerchino di costruire dei setting approriati nei luoghi dell'intrattenimento come i locali e le feste, se vogliono essere efficaci.
Questa motivazione sta alla base del programma "Safe Night", che rappresenta l'esperienza della Regione Veneto nell'ambito della prevenzione selettiva del consumo di sostanze nei luoghi del divertimento. Le caratteristiche salienti e "forti" di questo programma sono: un modello di lavoro che mette in rete e fa lavorare in modo coordinato gli operatori e alcuni progetti locali con analoghi obiettivi e metodologie; l'utilizzo di strumenti preventivi come le Unità Mobili e l'etilometro; la presenza di punti di riferimento credibili nei contesti dell'aggregazione giovanile; la collaborazione stretta con i gestori dei locali del divertimento.
IL PROGETTO
Il progetto "Fuoriposto" di Belluno è uno dei 5 Progetti Unità Mobili che aderiscono al Coordinamento Veneto "SafeNight": "Blu Runner"

(Cooperativa Sociale il Gabbiano, Vicenza), "Spazio" (Ulss n12 Dolo, VE), "Off limits" (Ulss n 10 di S.Donà di Piave, VE), "Tutor" (Ulss n

22 di Bussolengo, VR), "Giochi Puliti" (Ulss n 21 Legnago, VR).
"Fuoriposto" stato attivato nel 2003 dal Ser T (servizio Tossicodipendenze) di Belluno, e nasce in seno al piano triennale Lotta alla droga

(L.309) elaborato dal Dipartimento delle Dipendenze dell'Az. ULSS n.1 di Belluno.
Obiettivo principale dei progetti è promuovere nei giovani un atteggiamento maggiormente responsabile e consapevole nei confronti del consumo di sostanze psicoattive (specialmente alcol), attraverso il lavoro coordinato con la rete territoriale delle agenzie pubbliche e del privato sociale, e un metodo ormai rodato che prevede il lavoro di strada con Unità Mobili, e l'utilizzo di alcuni strumenti di prevenzione.
Tra gli strumenti utilizzati dal progetto: i camper (che stazionano nei pressi di locali, in occasione di concerti, durante manifestazioni in

piazza, all'interno di feste paesane, ecc. e permettono la costruzione di settings appropriati "dentro ma fuori" i luoghi del divertimento);

l'alcol-test (solo negli ultimi 12 mesi sono state effettuate circa 6000 prove etilometriche con relative raccolte dati); il CO-test (dal

2004, uso del piCOmetro per misurare la quantità di monossido di carbonio presente nel sangue); l'attivazione della Go-card (tessera anonima e personale che consente di distinguere il numero di accessi dal numero di party goers, di monitorare costantemente ed in tempo reale i fenomeni di consumo e le trasformazioni dello stile del loisir ed inoltre di recuperare dati sul cosiddetto "nomadismo" giovanile notturno in termini di abitudini e spostamenti, partendo dall'innovativa idea della partecipazione un concorso a premi).
Anche la presenza attiva di volontari opportunamente formati secondo la metodologia della Peer Education (con particolare attenzione alle

tecniche di comunicazione efficace), può essere considerato come una risorsa fondamentale del progetto.
Camper, etilometro e piCOmetro, nonchè l'operatore "peer" permettono l'aggancio dei giovani nel loro contesto, forniscono una informazione

attendibile ed efficace, e sviluppano momenti di reale comunicazione e relazione, favorendo l'aumento della consapevolezza personale rispetto al proprio livello di ebbrezza e all'opportunità di guidare.
Altra risorsa peculiare del progetto Fuoriposto è l'investimento sulle tecniche di Marketing Sociale con particolare riferimento alla

comunicazione multimediale, che si traducono nella creazione di una WebTV sui temi del divertimento e della prevenzione, che mette in pratica i cardini della Peer Education (FUORITV), e di un sito dedicato (fornisce informazioni su alcol, droghe, fumo; vita notturna e realtà socio-sanitarie bellunesi).
ALCUNI COMMENTI SUI RISULTATI
I dati raccolti attraverso l'uso sistematico dell'etiltest nei territori serviti dai singoli progetti sono stati analizzati e pubblicati in

un report, a cura del Coordinamento Veneto "Safe Night".
Si tratta di oltre 7500 test corredati da una serie di informazioni sui giovani consumatori, il loro contesto e le loro abitudini che

forniscono una "fotografia" regionale e locale del fenomeno del consumo di alcol giovanile, unitamente ad alcuni elementi inerenti

l'efficacia dei progetti stessi.
I dati analizzati consentono di:
•evidenziare il tipo di popolazione raggiunta (genere, età, titolo di studio e professione);
•tracciare stili di consumo individuandone i motivi, le età più critiche e l'età di inizio dell'assunzione di alcol;
•dare indicazioni sull'assunzione o meno di comportamenti autoprotettivi e di responsabilità verso gli altri (con specifico riferimento alla

rilevazione dei tassi alcolimetrici messi in relazione con i comportamenti di guida).
Ecco alcuni dati interessanti, che riguardano i progetti in generale e specificamente Fuoriposto:
•i giovani "agganciati" dal progetto presentano differenze significative relativamente all'età del primo bicchiere e della prima ubriacatura,

che risultano più elevate rispetto agli altri progetti Safenight (rispettivamente: meno di 15 anni e16 anni);
•per quanto riguarda le "motivazioni a bere" spicca la tendenza dei giovani bellunesi, i quali dichiarano motivazioni relazionali e sociali

(la compagnia degli amici) in ben 4 casi su cinque;
•i giovani che ritornano più volte a fare la prova etilometrica presentano dei tassi di alcol nel sangue significativamente maggiori dei

giovani che si presentano una sola volta al camper: ciò consente di affermare che i Progetti hanno una effettiva capacità di aggancio con le

persone che tengono un comportamento maggiormente a rischio nel consumo di alcol (che col loro ritorno potrebbero simboleggiare una richiesta di aiuto o una presa di consapevolezza dei propri limiti) e le Unità Mobili vengono riconosciute come punto di riferimento per i giovani frequentatori del divertimento notturno.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)