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Belluno: riflessioni del sindaco sulla festa alcolica dei ragazzi per la fine dell'anno scolastico

Belluno: riflessioni del sindaco sulla festa alcolica dei ragazzi per la fine dell'anno scolastico

Il sindaco indignato dopo la festa improvvisata per la fine della scuola sulle rive del Piave. "E' stata uno spettacolo

indecoroso"
La scuola è finita: libri bruciati, sbronze e sette ragazzi all'ospedale .
BELLUNO-Il prologo lo affida a una lettera aperta, dove parla del Piave come «luogo di sano divertimento e di svago per

l'estate». Il contrario, per Antonio Prade, della festa dell'altro ieri, «quando centinaia di giovani hanno festeggiato la

fine della scuola dando della nostra città uno spettacolo indecoroso che non meritiamo». Le accende il sindaco di Belluno, il

giorno dopo, le polveri delle reazioni alla festa di fine scuola sul Piave, l'altro ieri, con centinaia di ragazzi tra i 15 e

i 18 anni a Lambioi. Tra alcolici e superalcolici, bottiglie di sambuca e spritz, e una situazione precaria già verso le 11,

tra ragazzi ubriachi e «canne». E la giornata chiusa con una ragazza in pronto soccorso intossicata dall'alcol e una seconda

portata via dagli amici, prima che intervenga l'ambulanza. «I vigili hanno fatto qualche multa per alcol - ha affermato il

sindaco -. Ma è stato solo l'ultimo giorno di altri trenta.
Il problema è più ampio. C'è un'emergenza educativa, e il Comune è in prima linea. Abbiamo presentato oggi i 40 ragazzi che

parteciperanno all'Estate Partecipando», ovverto agli stage negli uffici comunali. «Ognuno si assuma le sue responsabilità»,

aggiunge Prade riferendosi alle scuole. «È un mese che c'è questa situazione? Quanti tra chi marina la scuola vengono

bocciati? Mi pare ci sia una assuefazione al Plao». E i vigili? Possibile pensare ad interventi più duri rispetto all'altro

ieri? Anche in forza delle ordinanze anti-alcol approvate? «Il nostro non è lassismo: abbiamo 24 vigili e non possiamo essere

dovunque», replica il sindaco. E il comandante Gustavo Dalla Cà ammette: «ci siamo concentrati nelle zone centrali di

Belluno»; e ricorda che l'ordinanza contro gli alcolici vale solo nelle piazze e nelle vie del centro. Il Piave, insomma,

sarebbe zona free. La preside del Renier, Piera Arrigoni, dice: «Non possiamo evitare ai ragazzi di uscire, se hanno il

permesso dei genitori. C'è bisogno di mettersi in rete e affrontare il problema. Serve un'alleanza educativa». Gerardo

Cavaliero, preside dell'Iti difende i suoi: «Di miei ragazzi ce ne saranno stati sicuramente pochi».