Bere alcol come un uomo può essere fatale per una donna
Bere alcol come un uomo può essere fatale per una donna
Purtroppo non siamo uguali, uomini e donne presentano differenze fisiche notevoli, soprattutto quando si tratta di bere alcol! Certo esistono ragazze in grado di bere come camionisti e maschietti che partono per la tangente solamente sentendo l’odore di alcol, ma di base, la donna corre molti più rischi di un uomo se beve al suo stesso modo. Quindi attenzione agli eccessi ripetuti, soprattutto per le più giovani, perché i loro effetti non sono immediati ma potrebbero comparire più avanti e rappresentare una vera e propria minaccia. Ovviamente non parlo di sbornie saltuarie, ma dell’abitudine a bere e a sballarsi ad ogni occasione.
Il consumo di alcol per le donne è aumentato in maniera considerevole a partire dagli anni ’70, ma il nostro fisico si presta meno rispetto a quello degli uomini per un’attività di tal genere. Come fa notare la MSNBC (emittente giornalistica degli Stati Uniti), il fisico femminile presenta più grasso corporeo e immagazzina meno acqua rispetto a quanto faccia uno maschile, il che significa che nei due casi l’alcol viene metabolizzato in maniera diversa.
Infatti il nostro organismo presenta una quantità minore, rispetto a quello di un uomo, dell’enzima alcol deidrogenasi che si occupa proprio dello smaltimento dell’alcol.
Per questo motivo ci ubriachiamo sempre (o quasi) prima.
I danni causati dal consumo eccessivo di alcol possono provocare seri problemi per l’organismo di una donna, a partire da malattie cardiache, danni al cervello, fino ad arrivare al tumore al seno ed altre serie condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile.
Giusto divertirsi e va bene se qualche volta si eccede, ma bisogna davvero pensare al futuro, alla salute, per cui cerchiamo di limitare l’abuso di alcol solo a determinate situazioni.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://donna.nanopress.it/salute/bere-alcol-come-un-uomo-puo-essere-fatale-per-una-donna/P61917/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)