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Bergamasco: alcol e giovani, uno su tre sopra il limite e non lo sa

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In tutto 1.855 contatti, 305 interviste, 151 alcoltest, 186 «soffia e sai». Questi i primi risultati di «Non tutto in una notte», il progetto itinerante promosso dalla Regione e dall'azienda consortile Risorsa sociale Gera d'Adda per la sensibilizzazione nella Bassa contro gli effetti della guida in stato di ebbrezza.
Numeri che gli attuatori del progetto, i volontari della cooperativa sociale Spaziogiovane e Vedogiovane, hanno presentato ieri a Caravaggio: la notizia positiva è che fra i giovani si sta sempre di più diffondendo la pratica di affidare all'amico che quella sera non ha bevuto le chiavi della macchina
Quella negativa che è ancora molto alto il numero di coloro che non hanno la reale percezione del loro stato di ebbrezza: il 37,18% dei 156 giovani trovati con un tasso di alcol nel sangue superiore al limite previsto dalla legge (0,50) alla domanda «Pensi di essere sotto o sopra il limite alcolemico?» hanno risposto sotto.
Il progetto «Non tutto in una notte» ha fatto cinque tappe: una al Festinforma di Fornasotto, frazione di Pontirolo. Quattro alla discoteca Shiva di Arcene (ex Capriccio), dove tornerà anche il 13 e il 27 novembre. Il 21 sarà invece al «Sala e Brasa» di Brignano.
Nel parcheggio di ogni locale viene allestito un gazebo attrezzato con sdraio, musica, acqua, caffè e te. Qui i giovani, attraverso la distribuzione di card (1.855 quelle finora distribuite), vengono informati sul tempo minimo occorrente perché l'alcol venga eliminato e sulle sanzioni previste dal codice stradale per chi guida in stato di ebbrezza. Chi vuole poi può sottoporsi a due tipi di test: il palloncino «soffia e sai» e l'etilometro.
Nelle quattro serate fra le 305 persone sottoposte a test e che poi si sono prestate a rispondere a un questionario di 30 domande, 156 hanno registrato un valore superiore allo 0,50. Fortunatamente però, saputo l'esito della prova dell'etilometro, il 63% ha poi dichiarato di non aver intenzione di guidare.
«Valutazioni più approfondite - ha spiegato ai presenti, fra cui anche molti sindaci della Bassa, Davide Simonazzi referente della cooperativa Spaziogiovani - saranno comunque fatte quando avremo portato a termine le tre serate che ci rimangono». Finora la cosa certa è che il progetto «Non tutto in una notte» sta avendo un'alta capacità di penetrazione fra il popolo della notte.
Anche grazie a nuove forme di comunicazione: i giovani infatti all'interno del gazebo possono partecipare a divertenti quiz o videobox raccolti in clip televisive e ogni settimana trasmesse sulle televisioni locali e visionabili anche su youtube oppure su www.nontuttoinunanotte.it.