338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Bevande alcoliche: conoscerle per evitare gli eccessi

cufrad news alcologia alcol alcolsimo prevenzione

Bevande alcoliche, conoscerle per evitare gli eccessi

Il dato è di quelli che fanno accapponare la pelle: ogni anno, in Italia, rimangono coinvolti negli incidenti stradali 10.000 bambini. Ad

annunciarlo è stata Autostrade per l'Italia durante la presentazione della campagna di sicurezza stradale rivolta proprio ai più piccoli con

questo slogan: "Mio figlio è grande. Tanto grande da morire?". Una delle cause principali del problema è da ricondursi al consumo smodato di

bevande alcoliche, specie tra i più giovani. Sul tema il dibattito rimane aperto e si susseguono periodicamente i tentativi di elaborare

progetti di legge finalizzati a porre un freno alla piaga delle stragi stradali. Ma l'alcol è davvero così pericoloso? Quali sono i suoi

effetti sul corpo umano? Proviamo a scoprirlo assieme da un punto di vista chimico.
Il vino è ottenuto dalla fermentazione alcolica del mosto d'uva e si può definire una soluzione idro-alcolica, avente un pH mediamente acido,

compreso tra 3 e 4. Ovviamente il componente principale è l'acqua (≈ 85%) seguito dall'etanolo (meglio conosciuto come alcool etilico, ≈

12%). L'etanolo è un liquido incolore, dall'odore caratteristico, facilmente infiammabile, solubile nell'acqua, con una densità inferiore a

quella dell'acqua: 1 centimetro cubo (cc) di etanolo pesa 0,789 g, a temperatura ambiente. Oltre al vino esistono altre bevande molto usate

che contengono etanolo, tra cui la principale è la birra, senza parlare poi dei liquori e dei vari distillati superalcolici (grappa, brandy,

wisky, ecc.). Un grammo di etanolo produce nell'organismo circa 7 Kcal pari a 29,3 kJ.
Il metabolismo del vino e di tutti quegli altri prodotti alcolici citati è condizionato dalla quantità di etanolo assunto e dalla sua

peculiarità che non prevede un sistema di accumulo nell'organismo così come avviene, invece, per le sostanze alimentari (carboidrati,

proteine, gassi). Il metabolismo dell'etanolo avviene solo in presenza dell'enzima alcol-deidrogenasi con gli effetti conseguenti variabili

da individuo a individuo, ed è connesso all'età con un grande divario tra uomini e donne. Bisogna anche tener conto, poi, che la

disponibilità di questo enzima è resa funzionante tra i sedici e i diciotto anni di vita (!), non prima. Da ciò deriva che ai bambini, ai

preadolescenti e infine agli adolescenti non dovrebbe essere consentita l'assunzione di alcool, sostanza considerata pericolosa se se ne fa

un uso sconsiderato. L'assunzione moderata di etanolo (da due a quattro bicchieri al giorno, o meglio da 20 a 45 g al giorno che espressi

rispettivamente in volume vanno da 25 a 57 mL di alcol) presenta, statisticamente parlando, dei vantaggi tra cui un aumento del colesterolo

HDL (buono), un aumento dell'efficienza del sistema di regolarizzazione dell'utilizzo cellulare del glucosio (zucchero), la dilatazione dei

vasi sanguigni. Un'assunzione eccessiva, al contrario, che induce l'intervento di un altro enzima appartenente al complesso citocromo P450,

riduce l'assorbimento di vitamine e di minerali importanti, predispone l'organismo verso patologie gravi (cirrosi epatica, tumori, ecc.) e

interferisce con i neurotrasmettitori (glicina, adrenalina, melatonina, istamina, ecc.), cioè sostanze che possono favorire o inibire un

impulso nervoso. È questo uno dei motivi per il quale l'etanolo non (!) deve essere assunto assieme a droghe.
L'etanolo introdotto nell'organismo in massima parte (circa il 90%) viene metabolizzato, mentre la restante parte viene eliminata dai reni,

dai pori della pelle e dai polmoni. Il rapporto tra la concentrazione di etanolo nel sangue e l'aria alveolare è relativamente costante: 1 mg

(milligrammo) di etanolo per 100 ml di sangue (misurato con l'etilometro) produce nell'aria espirata 0,43 μg (microgrammi) per 100 ml di

etanolo. È anche possibile calcolare approssimativamente ed empiricamente (!) il tasso di etanolo nel sangue dopo aver bevuto: per gli adulti bisogna moltiplicare il grado alcolico del vino o di altra bevanda alcolica per il volume di bevanda bevuto (in mL) e per il fattore 0,012

(per i maschi) o per 0,013 (per le femmine) e dividere il prodotto ottenuto per il peso in kg. A titolo di esempio, per un uomo di 70 kg che

ha bevuto 400 mL di vino di 12° (12 mL di etanolo in 100 mL di vino) si ha 400 x 12 x 0,012 /70 = 0,8 g/ L; per una donna di 50 kg per la

stessa quantità si ha 1,25 g/L. Le reazioni metaboliche che trasformano l'etanolo richiedono un certo tempo: a livello di fegato vengono

convertiti 10 mL o cc (millilitri o centimetricubi) pari a 7,89 g di etanolo all'ora per un individuo di 70 Kg che corrispondono

approssimativamente a 0,14 mL alias 113 mg per chilogrammo di peso corporeo all'ora.
L'etanolo è una delle cause principali di incidenti stradali, in cui sono coinvolti per lo più giovani, in quanto riduce la capacità di guida

dell'autista. Per questo il Codice della Strada sancisce il limite massimo di concentrazione pari a 0,5 g di etanolo per litro di sangue. Il

controllo può essere effettuato con il "test del palloncino" eseguito con l'etilometro. Esistono etilometri di diversa natura. Quello chimico

è basato su una reazione di ossidoriduzione, processo della stessa natura di ciò che avviene in un'esplosione o in una comune pila elettrica. La prova

viene fatta facendo soffiare il guidatore in un palloncino gonfiabile corredato di una fiala in cui sono contenuti dei sali che reagiscono

con l'etanolo espirato. Esiste un etilometro chimico ritenuto affidabile, che è coperto da brevetto, mentre un altro etilometro, considerato

poco affidabile e nocivo per l'ambiente e quindi per l'uomo, è quello che usa un sale di cromo (VI). Capire come funziona questo secondo

etilometro ci aiuta a comprendere il principio su cui è fondato il metodo chimico. La fiala oltre a contenere il sale di cromo (VI) di colore

giallo-arancione, contiene anche acido solforico. La presenza di etanolo nel fiato fa avvenire la reazione di ossidoriduzione con produzione

di un composto del cromo (III) che ha colore verde-bluastro. Più intenso è questo colore più elevata sarà la concentrazione dell'etanolo nel

sangue. Ovviamente l'etilometro è corredato di una scala cromatica in cui ad ogni intensità di colore corrisponde una determinata

concentrazione di etanolo.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)