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Bevande alcoliche, pericolo pubblico

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Bevande alcoliche, un pericolo pubblico!

 

Fonte: ACAT Federiciana nord barese
Assoutenti che chiede all'Europa una norma che imponga l'etichettatura delle bevande alcoliche.

Scandalo in America: il dottor Dipak Das dell' Università del Connecticut ha truccato le ricerche per affermare i benefici del resveratrolo presente in tracce minime del vino rosso.

Ci sono molte notizie che vengono cestinate dalle redazioni dei telegiornali e poichè ad Andria come nel resto d'Italia si leggono pochissimi giornali, quello che non passa in TV bisogna leggerlo o andarselo a cercare anche su internet.

Lo sapevate che all'inizio di Gennaio era stata annunciata l'ipotesi di aumentare le tasse sulle bevande alcoliche e sui junk food (cibi spazzatura)?


Non appena si è diffusa la notizia c'è stata un'immediata levata di scudi da parte delle categorie economiche coinvolte nel settore, ed anche da parte di qualche "appassionato", magari non del tutto disinteressato. Un intervento "autorevole" è stato subito fatto dalla Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II di Campobasso, che ha sostenuto che non si può equiparare il consumo di bevande alcoliche al consumo di junk food, ritenendo il secondo molto più pericoloso del primo e che quindi non si poteva tassare per recuperare soldi da investire nella sanità per i danni causati. A nulla sono valse le lettere e le documentazioni inviate al Ministro Balduzzi per sostenere l'iniziativa da parte di molte associazioni che operano nel settore dei problemi alcolcorrelati e fra le tante quella del Dott. Ennio Palmesino di Genova - Membro del Forum Europeo su Alcol e Salute (EAHF), Membro della Rete Europea del Mutuo Aiuto per i problemi Alcolcorrelati (EMNA), Presidente dell'Associazione Mondiale dei Club degli Alcolisti in Trattamento (WACAT) - il quale ha ricordato che l'Italia è tra i pochi paesi europei in cui non sono previste imposte sulla fabbricazione del vino, a differenza delle altre bevande alcoliche e che gli altri paesi della Comunità già da tempo ci chiedono di correggere tale anomalia; che l'atteggiamento buonista verso il vino e gli altri alcolici incoraggia e promuove i consumi che a fronte di un fatturato di circa 20 miliardi di euro si produco danni sanitari e sociali che superano i 45 miliardi di euro. L'aumento delle imposte è riconosciuto dalla Commissione Europea (EAHF) come mezzo per ridurre i consumi, come anche l'O.M.S. nella sua Strategia Globale sull'Alcol (2010) sostiene la validità delle politiche sui prezzi e suggerisce, fra l'altro, la proibizione o limitazione delle promozioni -sconti - vendite sottocosto ... , ridurre o eliminare totalmente i sussidi concessi a tutti gli operatori commerciali del settore alcol, ma anche l'O.N.U., in seguito al meeting di settembre 2011 sulle malattie non trasmissibili, ha formulato una Dichiarazione Politica in cui suoi leaders si impegnano a mettere in pratica misure di natura fiscale per ridurre il consumo di alcol e tabacco e monitorare il consumo di fast food da parte dei giovani. La tessitura della "tela di Penelope" dei nostri politici presenti a questi consessi internazionali l'abbiamo imparata dal libro "La casta del vino" e sappiamo come funziona anche se all'unanimità dichiarano che bisogna tenere fuori i portatori di interessi commerciali dalle decisioni politiche riguardanti la salute pubblica.


Prima che ci fossero queste scaramucce, già nel Luglio dell'anno scorso, è ripartita da Genova la battaglia europea contro l'alcol, grazie alla petizione di Assoutenti che chiede all'Europa una norma che imponga l'etichettatura delle bevande alcoliche per evidenziarne la loro pericolosità. In futuro potremmo avere anche sulle bottiglie di vino l'etichetta di avviso "Attenzione può causare tumori", come d'altronde le nostre bottiglie importate negli Stati Uniti già recano. La petizione promossa da Assoutenti con il contributo scientifico del prof. Gianni Testino, presidente della Sezione ligure Società di Alcologia, è stata predisposta dallo studio legale Conte e Giacomini e inviata a luglio a Bruxelles, nonché all'attenzione del Ministero delle Salute e dello Sviluppo Economico della Repubblica Italiana .

Spiega il Prof.Testino:"L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l'alcol cancerogeno come il fumo di sigaretta, l'alcol di qualsiasi tipo contiene etanolo. Questa sostanza nel fegato si trasforma in acetaldeide ed è scientificamente provato che favorisce la formazione di tumori nella cavità orale, nella faringe, nella laringe, nell'esofago, nell'intestino, al fegato e alla mammella".

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Appena prima della chiusura natalizia, ha annunciato il capodelegazione Idv all'europarlamento, Niccolò Rinaldi, il Parlamento europeo ha accolto la petizione di Assoutenti e dello Studio Conte & Giacomini sulle responsabilità delle aziende produttrici di alcolici per gli effetti dannosi alla salute del consumatori. "E' una notizia destinata ad avere conseguenze ancora difficilmente immaginabili,ha commentato N. Rinaldi, ma che potrebbero comportare un radicale ripensamento delle politiche commerciali delle bevande alcoliche".

Ma il lavoro di anni per la sensibilizzazione della comunità ai problemi alcolcorrelati da parte di professionisti volontari, dell'Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento - oggi Associazione Club Alcologici Territoriali - Metodo Hudolin, della S.I.A. , sta dando altri frutti con l'adesione dell'Assessorato alla Città Sicura di Genova ai principi della Carta Europea sull'Alcol, promossa dall'OMS a Parigi nel 1995 e realizzata, tra gli altri, dal Ministero della Salute italiano in collaborazione con la SIA-Società Italiana di Alcologia.


Genova è in Italia la prima grande città a recepire la Carta Europea sull'alcol. Infatti, nonostante la sua approvazione risalga a circa 20 anni fa, pochissime realtà pubbliche vi hanno aderito. L'adesione ai principi della Carta Europea sull'Alcol si colloca in un momento in cui il consumo di alcol è uno dei fattori determinanti per la sicurezza e la salute della popolazione; in particolare, il fenomeno alcol e giovani oggi si presenta in forma allarmante ed è vissuto negli aspetti più gravi, come il binge drinking, e gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte nei giovani tra i 15 e i 29 anni.

La Carta Europea sull'Alcol, che è stata ratificata dal Governo italiano riprendendone i 5 principi etici (tutela della popolazione dai danni dell'alcol, informazione e formazione corretta, diritto ad ambienti protetti dalle conseguenze negative dell'alcol, trattamenti accessibili a tutte le persone con problemi alcol correlati, salvaguardia dalle pressioni al bere), nelle finalità della legge - quadro n. 125/2001 sui problemi alcol correlati, oggi agisce come benchmarking per la realizzazione di iniziative che hanno trovato spazio anche nel piano approvato nella conferenza mondiale del settembre 2011, dal Comitato regionale europeo dell'Oms per ridurre l'uso nocivo di alcol.

Accanto a queste notizie, sfuggite sicuramente all'attenzione dei più, c'è anche uno scandalo: i ricercatori della prestigiosa Università del Connecticut avrebbero ‘truccato' abilmente i risultati delle ricerche (forse non poi così eclatanti) per far emergere i benefici del vino rosso e della sua ‘arma segreta", il resveratrolo. Il maggiore indagato, già ‘scaricato' dall'ateneo che ha provveduto a bloccare tutti i fondi delle ricerche in corso che lo vedevano protagonista, è il Direttore del Centro di Ricerca Cardiovascolare, dottor Dipak Das che ha rifatto il ‘trucco' a circa 24 studi dal 2002 pubblicati su 11 delle più prestigiose riviste.

Dopo che la maggior parte delle ricerche, adeguatamente riprese dai media di tutto il mondo, affermavano che un bicchiere di vino rosso promuovesse la salute del cuore ... adesso, ma a onor del vero già da tempo immemorabile, abbiamo capito che la promozione riguardava solo gli affari economici, come hanno sempre affermato i ricercatori indipendenti dell'O.M.S..

Vogliamo ricordare che il farmaco migliore per chi vive in famiglia sofferenze legate al "bere" sono i "club multifamiliari" che sono a costo zero e ad Andria ne abbiamo tre che operano nei locali della Parrocchia San Giuseppe Artigiano e con risultati eccellenti.


Nino Milazzo

Vicepresidente A.C.A.T. Federiciana Nord Barese


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)