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Beve alcolici l'80% degli adolescenti: indagine choc sugli stili di vita vicentini

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Indagine choc sugli stili di vita vicentini
Beve alcolici l'80% degli adolescenti
IL CONVEGNO. Al patronato Leone XIII una tavola rotonda sui giovani tra riti, tribù e paura promosso dalla cooperativa sociale “Nuova vita”. Gli esperti: «Il gruppo può essere risorsa o rischio quando la noia e la solitudine portano a provare esperienze “limite” come il consumo di droghe»


VICENZA. Mestiere difficile quello dell'adolescente. Analizzato, osservato, messo sotto la lente d'ingrandimento. Per concludere che l'adolescenza è una quasi patologia che gli adulti non sanno come trattare e soprattutto guarire. In realtà ad essere malata è la società occidentale che ha perso per strada valori, sentimenti, emozioni che un tempo rappresentavano punti di riferimento certi per i ragazzi. È solo una delle tante riflessioni emerse durante il seminario intitolato “Tribù, riti, paura: adolescenti nella postmodernità”, organizzato ieri al cinema Patronato Leone XIII dalla cooperativa sociale “Nuova Vita” che si occupa di tossicodipendenze. «L'adolescenza è una fase delicata in cui si smontano uno dopo l'altro tutti i mattoncini con i quali è stato costruito finora il castello», ha esordito il direttore della cooperativa Emanuele Goldin. «Adolescenza come vero e proprio rito di iniziazione che dà all'individuo accesso alla società», ha spaziato Lorenzo Brutti, antropologo al Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, specialista della Papua Nuova Guinea di cui ha riferito le esperienze di ritualità tipiche dell'appartenenza tribale. Tradizioni lontane e sconosciute ad un Occidente dove spesso adolescenza coincide con disagio. «Succede quando l'individuo non riesce ad evolversi, a “crescere” ma resta imprigionato all'interno di stereotipi di gruppo», ha precisato la presidente di “Nuova Vita”, Patrizia Balbo, facendo notare che le difficoltà di relazionarsi e di costruirsi un'identità si manifestano sempre più precocemente e spesso sono legate a filo doppio all'utilizzo di sostanze stupefacenti, dall'eroina («non è scomparsa») all'alcol passando per la cocaina e tutte quelle droghe chimiche di cui c'è un uso sommerso e smodato tra i giovanissimi in perenne ricerca di emozioni forti. Un aspetto, questo, esplorato da Gustavo Pietropolli Charmet, psicanalista e psichiatra, docente all'Università di Milano Bicocca, presidente del Centro aiuto alla famiglia di Milano. «Il gruppo - ha spiegato Charmet - può essere una risorsa oppure un rischio. È un rischio quando all'interno subentrano noia e solitudine.


Anna Madron


http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/571211_indagine_choc_sugli_stili_di_vita_vicentinibeve_alcolici_l80_degli_adolescenti/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)