Bevi e guidi? Fai lavori sociali
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Gli accordi tra sindaci e tribunali per evitare le sanzioni penali
MILANO - Il carrozziere del Trevigiano ha 39 anni e una condanna per guida in stato di ebbrezza a 90 giorni di lavori
socialmente utili. «Novanta giorni - dice lui - durante i quali taglierò le erbacce che nascondo i cartelli stradali;
riparerò le auto del Comune di Ponzano, sono carrozziere... 90 giorni durante i quali ogni gesto mi ricorderà l'enorme
cavolata che ho fatto». La sua cavolata è stata quella di guidare con un tasso alcolemico di 1,7 g/l nel sangue: gli è
costata una condanna a 45 giorni di carcere, commutata in un'ammenda di 12 mila euro, quindi il sequestro dell'auto e la
sospensione della patente per un anno e mezzo. Tutto spazzato via (dimezzata la sospensione della patente) con la richiesta
di trasformare la pena in un lavoro socialmente utile, accolta attraverso una convenzione tra comune e tribunale.
I limiti Con un tasso alcolemico che supera 1,5 g/l si è perseguibili anche penalmente
La pena Oltre alla multa (da 1.500 a 6.000 euro) è previsto l'arresto da sei mesi a un anno
Il carrozziere arruolato dal Comune di Ponzano Veneto è solo uno dei primi «forzati» dell'etilometro. Le storie come la sua
si moltiplicano da Savona a Sondalo (Sondrio), da Arcugnano (Vicenza) a Paularo (Udine) e a Sant'Omero (Teramo). Strappando
consensi tra i sostenitori del recupero attraverso il sociale, ma anche perplessità tra chi teme che il tutto si traduca in
uno scivolone per il potere deterrente delle nuove norme. La riforma introdotta a luglio (art. 186 del nuovo codice della
strada) prevede che, per chi è sorpreso al volante con un tasso alcolemico superiore a 1,5 l/g, la pena detentiva (da 6 mesi
a 1 anno) o pecuniaria (da 1.500 a 6.000 euro) possa essere commutata con un lavoro di pubblica utilità non retribuito.
«Soprattutto nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale, in enti pubblici o di volontariato. Una possibilità della
quale si può beneficiare una sola volta e se non si è stati causa di incidenti», spiega l'avvocato del carrozziere
trevigiano, Fabio Capraro. «Almeno due ore di lavoro al giorno (non più di otto) che hanno un valore di 250 euro da scalare
dalla maxi multa». Una scelta che porta poi al dissequestro dell'auto, alla riduzione della sospensione della patente e al
ritorno della fedina penale pulita.
Il Comune di Ponzano Veneto ha firmato una settimana fa la delibera per l'impiego del carrozziere trevigiano. Stessa scelta a
Savona da parte di un noto commercialista fermato con un tasso di 1,51 g/l: 68 giorni di lavoro in Croce rossa al termine dei
quali potrà riavere patente e Porsche. A Sondalo la convenzione è stata firmata a ottobre dal sindaco Luigi Grassi. A
beneficiarne sarà il fratello (20.900 euro di multa). «Così la cosa mi crea imbarazzo, ma resto un fermo sostenitore del
recupero attraverso il sociale. La legge lo prevede, molti l'hanno fatto e noi stiamo per bissare». Il sindaco di Paularo,
Maurizio Vuerli, la mette sul piano economico: «Qui sono tante le famiglie monoreddito e la convenzione vuole dare una
possibilità di riscatto senza rovinare nessuno».
Piace la «pena sociale» al governatore del Veneto Luca Zaia: «Lo ha fatto anche Naomi Campbell. Certo quei 250 euro a
giornata gridano vendetta». Ex obiettore e sostenitore del «non bastano due bicchieri per creare un ubriaco» si dice pronto a
dare un lavoro sociale in Regione a chi lo richieda: «Un lavoro che passi dalle corsie di qualche reparto di traumatologia».
Concorda il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni: «In linea di principio la cosa è giustissima. I dubbi nascono sull'
applicazione, sulle possibili vie di fuga. Forse bisognerebbe delegare il controllo del quando e del come all'associazione
vittime della strada».