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Bevitore per caso o alcolista? ne parla il dr. Tommasini

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Bevitore per caso o alcolista?

Continuiamo a parlare di abuso di sostanze alcoliche, un fenomeno presente nella nostra società e molto spesso sottovalutato.Il dott.

Maurizio Tommasini, responsabile dell'Unità Operativa di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas ci spiega che cosa sono l'abuso di

alcol e l'alcolismo vero e proprio e quali sono le diverse classi di bevitori.
Che cos'è l'abuso di alcol: la dose "innocua"
"Non è facile definire l'abuso di alcol - spiega il dott. Maurizio Tommasini - in quanto le variabili da prendere in considerazioni sono

molteplici e le categorie che si possono individuare sono per forza di cose generali, poiché per ciascun individuo esiste una dose di alcol

"innocua". L'alcol viene smaltito dall'organismo secondo meccanismi influenzati da differenti variabili. A parte le persone malate,

sottoposte a terapie farmacologiche e che rientrano in sottocategorie che necessitano di un approccio personalizzato e per le quali l'

assunzione di alcol è ancora più critica, le persone sane devono essere innanzitutto distinte tra uomini e donne.
Ci sono infatti caratteristiche genetiche diverse nel metabolizzare l'alcol da parte del fegato. In linea di massima la donna, a parità di

peso, ha una capacità di metabolizzare l'alcol inferiore del 50% rispetto all'uomo, per cui la dose "innocua" per la donna è la metà rispetto

a quella dell'uomo.
Un altro parametro importante da considerare è la massa corporea: la quantità pro-chilo "innocua" è quindi diversa a seconda della struttura corporea.
A parità di categoria ci sono poi due diverse tipologie genetiche di metabolizzare l'alcol diffuse nella popolazione: c'è chi lo metabolizza

molto velocemente e possiede quindi la capacità di tollerare una maggiore quantità di alcol e chi invece lo metabolizza più lentamente, ad

esempio gli orientali.
E' sicuramente vera un'affermazione che deriva dalla tradizione popolare e che sostiene che il sistema di metabolizzare l'alcol possa essere in qualche modo "allenato": questo spiega perché una quantità di alcol modesta nel primo bevitore (il ragazzino che non ha mai bevuto) possa essere molto tossica e sfociare in un'epatite acuta alcolica.
Esistono poi due tipologie di abuso alcolico: l'abuso acuto, cioè l'assunzione di una quantità elevata di alcol in una volta sola; l'abuso

cronico, la situazione di chi costantemente beve una dose eccessiva di alcol.
Va sottolineato che al nostro organismo non interessa se l'alcol che assumiamo sia o meno mischiato in bevande diverse o venga assunto a

stomaco vuoto o nel corso del pranzo. L'importante è, come abbiamo, detto la quantità. E' logico che bere a stomaco vuoto è più dannoso, in

quanto l'azione dell'alcol si riscontra direttamente sullo stomaco e sull'intestino, e sono maggiori gli effetti euforizzanti".
Le classi di bevitori
"Prendendo in considerazione una persona sana di corporatura media (per cercare di fornire delle indicazioni è indispensabile generalizzare), si può considerare bevitore leggero - e quindi persona che beve in modo sano e che non va incontro a problemi derivanti dall'assunzione di alcol - chi beve da 0 fino a 20-30 grammi di alcol puro al giorno (ad esempio due bicchieri di vino oppure due lattine di birra da 0,33 cl

oppure un bicchierino di superalcolico). Dal punto di vista degli effetti dell'alcol sulla salute, il bevitore leggero può quindi essere

assimilato all'astemio.
Esiste comunque un problema di carico: la dose di alcol sopra-indicata andrebbe diluita nelle 24 ore e non assunta tutta assieme.
Quando si superano i 30 grammi (ad esempio mezzo litro di vino) si entra nella categoria del bevitore moderato, dove molte persone non hanno problemi. Qui va fatta una distinzione tra i sessi: bevitore moderato è l'uomo che assume fino a 40 grammi d'alcol al giorno, mentre la donna deve essere considerata bevitrice moderata già quando arriva a 30 grammi.
Il forte bevitore uomo è colui che assume tra i 40 e gli 80 grammi di alcol quotidianamente (tra il mezzo litro e il litro di vino); per la

donna la quantità che la qualifica forte bevitrice è inferiore, bastano 50 grammi di alcol.
Oltre questi dati si entra nella categoria di bevitore eccessivo.
La cosa importante da sottolineare è che, come credo risulti chiaro, non stiamo parlando di persone che si ubriacano. Non stiamo parlando di

effetto euforizzante dovuto all'assunzione, anche occasionale, di una smodata quantità di alcol. Ciò che stiamo sottolineando è quanto sia

semplice superare, anche quotidianamente, i limiti sopra indicati e quindi rientrare nella classe di moderati o addirittura forti bevitori.

Basti pensare a quante volte capita di prendere l'aperitivo, bere poi vino a tavola e concludere la giornata con un amaro o un superalcolico.

Ecco come è facile rientrare nelle categorie di rischio: rischio che è tanto maggiore quanto più ci si sposta nelle diverse classi di

bevitore moderato, forte ed eccessivo.
Il 90% della popolazione italiana adulta consuma alcolici, di questo l'8,3% rientra nella categoria dei forti bevitori, il 2,5% è considerato

bevitore problematico, con problemi comportamentali legati al consumo alcolico, o alcolista cronico. Il 40-50% degli italiani che beve alcol

ha problemi di salute, il 10% degli uomini e il 5% delle donne hanno problemi comportamentali.
A influire sull'entità dei danni causati dall'abuso di alcol - e quindi sulla giusta quantità da assumere, tenendo conto della

classificazione esposta - vi è anche la storia familiare: la presenza cioè in famiglia di persone che hanno avuto problemi di salute che

potevano essere spiegati da un eccessivo consumo di alcol, malattie del fegato, ematologiche, neurologiche. Una certa familiarità per certe

patologie dovrebbe far meditare sulla possibilità del nostro organismo di tollerare un certo quantitativo di alcol".

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)