Bevo poco ma bevo: i danni dell’alcol non vanno in vacanza
Bevo poco ma bevo: i danni dell’alcol non vanno in vacanza
Troppo spesso sottovalutiamo o peggio ancora non valutiamo affatto i danni che l’alcol può causare anche se in piccole quantità.
Non ci sono,infatti, dosi di alcol prive di pericoli per il benessere dell’uomo.
“Bevo poco” non può essere un giustificativo per autorizzarci a bere anche un semplice bicchiere di vino perché i danni dell’alcol non vanno in vacanza neanche durante le festività natalizie.
In questo caso il mito da sfatare è proprio quello che un bicchiere di vino al giorno non possa fare male. Si è evidenziata, infatti, la questione che anche piccole quantità di alcol possano sviluppare il rischio di diverse tipologie di tumori.
L’alcol è notevolmente dannoso per l’organismo perché è una droga a tutti gli effetti: un composto che si assorbe nel sangue con estrema velocità e riesce facilmente a raggiungere tutte le parti del corpo umano.
Danneggia principalmente il sistema nervoso centrale, cuore, reni e fegato; in seguito colpisce i muscoli e i tessuti grassi, dove alcune tossine si sedimentano e rimangono per diversi anni.
Secondo il Direttore dell’Osservatorio e Presidente della Società italiana di Alcologia, Emanuele Scafato, non si può definire un limite di alcol senza prendere in esame diversi fattori:
- il sesso;
- l’età;
- il peso corporeo;
- essere a stomaco vuoto o no.
Donne e uomini hanno capacità diverse di assimilare l’alcol, così come le persone molto giovani o anziane. Per quanto riguarda i giovani, non essendo ancora completamente maturati, anche un uso minimo di alcol può portare ad intossicazione o coma. Per gli anziani vale lo stesso discorso dato che con l’avanzare dell’età si perde l’alcol idrogenasi, l’enzima che compone l’alcol. Anche il peso corporeo, e la presenza o meno di cibo, modificano la capacità di assimilare l’alcol da parte del nostro organismo.
L’organo maggiormente stressato è il fegato. Le fasi che il fegato attraversa, in un bevitore costante, sono: steatosi epatica (fegato grasso), necrosi (morte delle cellule) e infine cirrosi epatica; in questo caso, secondo Scafato, “Stiamo parlando di un’esposizione persistente a quantità eccedenti. Superare quel numero di bicchieri moderati, espone ad un maggior rischio. Maggiore è il consumo, maggiore è il danno e maggiore è il rischio”.
La famosa credenza che un bicchiere di vino al giorno possa far bene viene così confutata.
Scafato continua affermando che «Bere con moderazione, per il piacere che comporta, è fine a se stesso. Ritenere o, peggio, far ritenere che ciò giovi alla salute, senza fornire elementi di giudizio sulla prevalenza dei problemi causati dall’alcol alla salute, non favorisce le scelte informate che la scienza ha il dovere di supportare per evitare il rischio legato all’inconsapevolezza dei danni che l’alcol determina anche a quantità che le linee guida identificano in meno di un bicchiere al giorno, in media».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.sanit.org/i-danni-dellalcol-non-vanno-in-vacanza/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)