Bibite anti sbornia, inutili e dannose
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ROMA- VENTIMILA confezioni di cosiddette bevande anti-sbornia sequestrate in tutta Italia. L'operazione è stata portata a
termine dai carabinieri dei Nas e segnala un fenomeno preoccupante: sta aumentando tra i giovani, l'utilizzo di questi
prodotti, in circolazione da alcuni anni e ritenuti una sorta di "antidoto" agli eccessi del sabato sera. E questo nonostante
i ricercatori non lascino dubbi circa l'inefficacia di tali pozioni anti-alcol. Vendute in discoteca o via internet, queste
bevande, avvertono i tossicologi, rischiano di indurre i giovani a mettersi alla guida, magari dopo una serata di eccessi,
nella convinzione di riuscire ad azzerare il tasso alcolemico nel sangue semplicemente aumentando uno di questi cocktail.
Niente di più errato, afferma il presidente della Società italiana di alcologia Emanuele Scafato, parlando di un "mito da
sfatare".
LE BEVANDE sequestrate risultano "non conformi" perché contenenti "ingredienti non notificati al dicastero della Salute". Il
prodotto, presentato come disintossicante e digestivo istantaneo con la presunta peculiarità di eliminare gli effetti della
sbornia è importato dalla Francia e dalla Svizzera da ditte operanti a Catanzaro e Torino. Non esiste "alcuna evidenza
scientifica circa l'efficacia delle cosiddette bevande anti-sbornia", ha ribadito Emanuele Scafato. Dal punto di vista
scientifico, ha spiegato, "non esistono bevande con effetto anti-sbornia, poiché non ci sono sostanze in grado di accelerare
il fenomeno di smaltimento dell'alcol nel sangue ponendo così le condizioni per una guida sicura; nella letteratura
scientifica non è presente alcuno studio sperimentale che provi l'efficacia di tali prodotti".
DA QUI il monito dell'esperto: "I ragazzi che pensano di riuscire ad abbattere fino al livello zero, come prevede la legge
per i minori di 21 anni, il tasso di alcolemia dopo aver consumato bevande alcoliche, sono in grande errore; l'invito dunque,
anche se si sono assunte queste bevande, resta assolutamente quello di non mettersi alla guida".
EPPURE, già nel 2006 l'antitrust aveva comminato ad una ditta di "bevande anti-sbornia" una multa di 47 mila e 500 euro per
le frasi ingannevoli utilizzate per pubblicizzare il prodotto e che promettevano, appunto, di accelerare lo smaltimento
dell'alcol. Ma tra i giovani della movida notturna il mito delle "pozioni magiche" sembra essere davvero duro a morire.