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Bibite gassate e alcolici: rispunta una nuova tassa?

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Bibite gassate e alcolici: rispunta una nuova tassa?


Si torna a parlare di tassa sugli alcolici e sulle bibite gassate. Dopo le smentite e i ripensamenti dei mesi scorsi il governo è pronto a varare il cosìdetto "decretone" sanità che prevede una riforma dell'intramoenia per i medici e gli studi aperti h24, oltre a regole piu' stringenti sul gioco d'azzardo e sul divieto di vendita di sigarette ai minori. Il provvedimento che più fa discutere è però la tassa sugli alcolici e le bibite gassate. La proposta parte dal ministro della salute Renato Balduzzi che fa propria l'esperienza di altri paesi europei, primo fra tutti la Francia. Si parla di un contributo di 7,16 euro per ogni 100 litri di bibite gassate immesse sul mercato, cifra a carico dei produttori ma che ovviamente si andrebbe a ripercuotere, inevitabilmente, sui consumatori.


In merito agli alcolici e superalcolici, il contributo passa a 50 euro ogni 100 litri. Gli introiti stimati per lo Stato ammontano a 250 milioni di euro l'anno, da reinvestire per il finanziamento del servizio sanitario nazionali e le campagne di prevenzione e promozione di corretti stili di vita". Se c'è chi esulta per questa tassa, c'è anche chi punta il dito. "Un boomerang", così hanno ribattezzato tale tassa gli oppositori che vedrebbero nella tassa sulle bibite gassate e sugli alcolici la causa principale di una flessione dei consumi che porterebbe ad un minor introito di Iva stimato sui 100 milioni di euro.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)